Sempre più spesso le procedure autorizzative vedono interventi da parte di organizzazione di cittadini che cercano di comprendere meglio i reali impatti ambientali dei nuovi impianti, spesso dimostrando come dietro installazioni che si vogliono presentare come sostenibili ci siano in realtà comportamenti che poco hanno a che fare con la sostenibilità. E' quanto è avvenuto in questi giorni in Abruzzo e in Molise.
DUE SEQUESTRI IN ABRUZZO. In Abruzzo la Procura della Repubblica di Lanciano e il Comando Navale della Guardia di Finanza hanno posto sotto sequestro il sansificio Vecere, con inceneritore da 6 megawatt, e la centrale a biomasse di Treglio da 1 megawatt.
I rappresentanti legali delle due società sono indagati per reati ambientali e illecito smaltimento delle ceneri. “Nessun problema emerge al momento per la salute dei cittadini”, ha detto il procuratore Francesco Menditto.
IRREGOLARITÀ ANCHE IN MOLISE. Un altro caso di problematiche connesse alle centrali a biomasse si è registrato di recente in Molise, dove il Servizio programmazione politiche energetiche della Regione, diretto dall'avvocato Angela Aufiero, ha annullato con determinazioni dirigenziali, n.3 e n.4, due autorizzazioni, n.23 e n.24 del 23 giugno 2014, relative rispettivamente alla realizzazione e all'esercizio di un impianto di energia elettrica da biomassa-pollina della potenza di 5 MWe nel comune di San Polo Matese rilasciata alla ditta Di Zio costruzioni meccaniche spa e alla realizzazione e all'esercizio di un impianto di energia elettrica da biomassa vegetale legnosa della potenza di 0.999 MWe nel comune di Campochiaro rilasciata alla ditta Civitas srl.
I provvedimenti giungono a conclusione del procedimento di riesame avviato a seguito, tra l'altro, dell'invio da parte del presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, al Servizio politiche energetiche dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale ad oggetto "annullamento in autotutela delle autorizzazioni agli impianti a biomasse ricadenti nei comuni di Campochiaro e San Polo Matese" e successivamente alla revoca delle stesse già disposta dal presidente della Regione.
I provvedimenti hanno rilevato carenza documentale con vizi che attengono alla procedibilità, alla completezza e alla regolarità delle istanze e dei progetti e vizi di istruttoria.