“Fornire ai Comuni un quadro normativo chiaro rispetto alla farraginosità e complessità della materia in continua evoluzione e inoltre "accompagnare" le amministrazioni comunali in questa delicata fase di riforma che vede l'aggregazione della domanda e la centralizzazione degli acquisti come un processo, ormai avviato, dal quale gli enti locali non si possono sottrarre”.
È questo, spiega in un intervento sul Sole 24 Ore Guglielmina Olivieri Pennesi, Responsabile Ufficio edilizia, urbanistica e lavori pubblici dell'Anci, lo scopo degli emendamenti presentati dall'Associazione dei comuni al testo del disegno di legge di stabilità 2016, in materia di centralizzazione degli acquisti di lavori, beni e servizi.
PROROGA AL 1° GENNAIO 2016. “Un emendamento proposto dall'Anci prevedeva lo slittamento della data di entrata in vigore dell'obbligo di acquisizione centralizzata dal 1° novembre 2015 al 1° gennaio 2016 e questo per allinearlo con l'effettiva operatività dei 32 soggetti aggregatori, iscritti nell'elenco Anac, nonché con l'entrata in vigore della legge di stabilità che ripristina il limite dei 40mila euro per gli acquisti dei Comuni fino a 10mila abitanti”.
PERSONALE, DEROGA AI VINCOLI NORMATIVI E ALLE LIMITAZIONI DETTATE DALLE CAPACITÀ ASSUNZIONALI. “Alla legge di stabilità sono stati presentati anche emendamenti – spiega Olivieri Pennesi - che riguardano la possibilità di impiegare personale dedicato all'acquisto di beni e servizi per i Comuni associati o consorziati e per le Città metropolitane che assumono le funzioni associate di stazione appaltante per acquisto lavori, servizi e forniture, derogando ai vincoli normativi e alle limitazioni dettate dalle capacità assunzionali, fatto salvo il rispetto del limite di spesa complessivo e comunque nella salvaguardia degli equilibri di bilancio. Lo stesso emendamento estende alle Province - che svolgono le funzioni associate di acquisto beni, lavori e servizi - la facoltà di assumere il personale da adibire a tali funzioni in deroga alle limitazioni dettate dalla legge di stabilità per il 2015”.
ALLINEAMENTO CON LA DELEGA APPALTI. “Inoltre sarebbe necessario che tutta la riforma in atto su questa materia si allineasse con il disegno di legge di recepimento delle Direttive comunitarie in materia di appalti pubblici e con l'emanazione del nuovo codice dei contratti pubblici di lavori, beni e servizi”.
INNALZARE LA SOGLIA AL DI SOTTO DELLA QUALE È POSSIBILE PROCEDERE IN VIA AUTONOMA AGLI ACQUISTI. “Un intervento alla legge di stabilità che Anci ritiene indispensabile – conclude Olivieri Pennesi - è inoltre quello di elevare la soglia al di sotto della quale è possibile procedere in via autonoma agli acquisti attraverso la funzione economale. Il disegno di legge di stabilità per il 2016 ha introdotto il limite di 1.000 euro come valore soglia al di sopra del quale scatta l'obbligo, previsto dalla legge finanziaria 2007, di ricorrere al mercato elettronico per gli acquisti di beni e servizi. Considerando tale soglia assolutamente irrisoria, l'Anci ne propone l'innalzamento a 10mila euro”.