Dopo ritardi, battute d’arresto e rinvii il nuovo Centro Congressi dell’Eur a Roma è pronto per aprire i battenti. Il complesso, noto a tutti come ‘La Nuvola’ che porta la firma dell’architetto Massimiliano Fuksas, avrebbe dovuto essere ultimato lo scorso Maggio, ultima deadline di numerose date di fine lavori, iniziati nel 2007, ma verosimilmente lo sarà del tutto in autunno.
Ma veniamo al progetto.
Tre elementi
Partendo dall’idea di coniugare la storicità e i barocchismo di Roma con l’approccio razionale del quartiere dell’Eur, Fuksas ha giocato su tre elementi architettonici distinti, per un totale di 55mila mq a disposizione.
Il primo è 'La Teca’, una sorta di contenitore in acciaio e doppia facciata in vetro, che racchiude al suo interno “La Nuvola”. E’ questo il fulcro del progetto, da cui il nome dell’intero Centro Congressi, caratterizzata da una costruzione “scatolare” nella Teca che mette in risalto il contrasto tra un’ organizzazione dello spazio libera, senza regole, e una forma geometricamente definita.
All’interno della Nuvola, che conta una superficie di 15mila mq, si trovano l’auditorium per 1850 posti, punti ristoro, sale meeting, servizi annessi e un parcheggio con circa 600 posti auto.
L’ultimo elemento, un edificio pensato come struttura indipendente e autonoma, è “La Lama”, l’albergo composto da 441 stanze, divise in camere standard e in suites.
Efficienza energetica
A rendere innovativo il nuovo Centro Congressi non è soltanto la forma iconica (riferendosi alla ‘Nuvola’ Fuksas stesso ha spiegato di aver voluto immaginare una struttura che portasse a Roma l’arte contemporanea) ma una serie di scelte progettuali che lo rendono tecnologicamente avanzato ed energeticamente efficiente.
Oltre a un sistema di climatizzazione di ultima generazione, la facciata dell'edificio incorpora pannelli fotovoltaici che, oltre a produrre energia rinnovabile, proteggono l'edificio dal surriscaldamento grazie all'attenuazione della radiazione solare.