Attualità

Cersaie: tutte le novità della 41ª edizione

Si è aperta ieri a Bologna la fiera dedicata al mondo della ceramica e dell’arredobagno. Il convegno inaugurale ha visto l’intervento di diverse figure istituzionali del settore economico e industriale che si sono pronunciate a proposito del settore ceramico, del Made in Italy e dell’impegno ambientale

martedì 24 settembre 2024 - Redazione Build News

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La 41ª edizione di Cersaie è stata inaugurata a Bologna il 23 settembre con un convegno dedicato alla “Transizione energetica e competitività internazionale per la ceramica italiana”. L’evento, moderato dalla giornalista Monica Maggioni, ha visto la partecipazione di personalità di rilievo come Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica, Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, , il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro, Formazione e Relazioni Internazionali Vincenzo Colla, l’amministratore delegato di SIMEST Regina Corradini D’Arienzo, il direttore della Fondazione Edison Marco Fortis e il presidente di ICE Agenzia Matteo Zoppas.

Il settore della ceramica

Durante il suo intervento, Ciarrocchi ha evidenziato le difficoltà che il settore ceramico italiano sta affrontando, con un calo del fatturato estero del 4% e una flessione del mercato interno del 6%. La crisi del settore edilizio e l’instabilità economica internazionale sono tra le principali cause del rallentamento. Ciarrocchi ha espresso preoccupazione per i rischi di delocalizzazione a causa degli alti costi derivanti dal sistema ETS (Emission Trading System) e dalla complessità normativa, che scoraggiano le aziende a investire sul territorio nazionale. Ha sottolineato l’importanza di una transizione energetica equilibrata, che concili sviluppo sostenibile e competitività delle imprese. “Ci chiamano “hard to abate”, ma sarebbe meglio dire “hard to decarbonize”, perché in realtà è molto facile “abbattere” un settore con politiche che sono corrette nell’obiettivo, ma sbagliate nel merito”, ha affermato Ciarrocchi.

Un altro punto centrale del suo discorso è stata la mancanza di una normativa europea chiara sull’origine dei prodotti, necessaria per tutelare il Made in Italy nel settore ceramico: “Non è possibile che nel mercato europeo non si trovi una regolamentazione nel far sapere ai consumatori l’origine del prodotto. Il Giappone e gli Stati Uniti lo fanno, mentre l’Europa lascia entrare prodotti senza che sia individuata l’origine della merce ed il consumatore non è in rado di fare una scelta a ragion veduta. Io credo che questo sia un fattore estremamente importante per tutelare la competitività delle ceramiche italiane e, più in generale, della manifattura italiana”.


La posizione dell’Italia all’estero

Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison, ha descritto lo scenario internazionale, sottolineando che nonostante la crisi economica globale, la manifattura italiana rimane molto competitiva, collocandosi al quarto posto tra i maggiori esportatori mondiali. Tuttavia, ha avvertito che le politiche di decarbonizzazione dell’Unione Europea, se non adeguatamente bilanciate, rischiano di penalizzare settori energivori come quello ceramico, compromettendo la competitività della manifattura europea e favorendo la delocalizzazione verso Paesi con minori standard ambientali.

Importazione e produzione di gas

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha evidenziato come le competenze artigianali e industriali italiane abbiano portato il Paese a far parte del G7, sottolineando la necessità di preservare questo patrimonio. Ha ribadito l’impegno dell’Italia verso la sostenibilità, nonostante le emissioni del Paese rappresentino solo lo 0,7% del totale globale. Ha inoltre parlato dell’importanza di mantenere sotto controllo i prezzi del gas, in vista di possibili aumenti futuri a causa della Russia, “Abbiamo sostituito quasi completamente l’import di gas russo con fornitore da Algeria ed Azerbaijan. Non sono tanto preoccupato dal rimanente 5% o in generale delle quantità necessarie al nostro Paese – e questo grazie anche al fatto che da gennaio 2025 il rigassificatore al largo di Ravenna entrerà in funzione – quanto dal livello dei prezzi. Nel caso in cui la Russia decida di interrompere in autunno il flusso che attraverso l’Ucraina, i prezzi europei del gas potrebbe schizzare in alto.”

Il TAR ha tolto dal tavolo il PITESAI. La Gas release richiede la definizione di un nuovo percorso dove i produttori, da un lato, ed i grandi consumatori dall’altra si mettano intorno ad un tavolo, assieme e al Ministero e a Confindustria, per trovare un accordo.”

Per il futuro – ha concluso Gilberto Pichetto Fratin – positive indicazioni emergono dalla sperimentazione a Ravenna sulla cattura della CO2, una tecnologia sperimentale che può essere di aiuto lungo il percorso della decarbonizzazione”.

L’impegno nel rinnovabile

L’assessore regionale Vincenzo Colla ha illustrato gli investimenti in corso in Emilia-Romagna per migliorare l’efficienza energetica e sviluppare fonti rinnovabili, come eolico, fotovoltaico, biometano e idrogeno. Ha inoltre ricordato l’importanza della logistica per il settore ceramico, citando progetti infrastrutturali come la Bretella Campogalliano-Sassuolo, destinata a migliorare la competitività del comparto.

Regina Corradini D’Arenzio, amministratrice delegata di SIMEST, ha ricordato come il settore ceramico italiano, leader mondiale per qualità e innovazione, esporti l’80% della sua produzione. SIMEST, ha spiegato, supporta le imprese del settore tramite finanziamenti agevolati per progetti di innovazione e sostenibilità, “Come SIMEST, società del gruppo CDP, stiamo supportando le imprese esportatrici della ceramica - e la relativa filiera - sia attraverso la finanza agevolata in convenzione con il MAECI, favorendo i loro investimenti innovativi e sostenibili, sia come partner istituzionale di minoranza nei loro investimenti all’estero.” Ha inoltre annunciato l’introduzione del “Plafond Africa”, un’iniziativa volta a formare giovani africani da impiegare nelle aziende italiane, colmando così il gap di manodopera qualificata.

Il Made in Italy nel mondo

Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, ha ribadito l’importanza delle fiere per la promozione del Made in Italy, soprattutto per le piccole e medie imprese che si affacciano sui mercati internazionali. Nonostante il calo del 15% delle esportazioni ceramiche nel 2023, Zoppas ha sottolineato segnali di ripresa nei primi mesi del 2024, con un miglioramento al - 4%. Ha evidenziato anche il ruolo di ICE nell’assistere le aziende italiane all’estero, contribuendo a un incremento dell’export del 5% per le imprese che si sono rivolte all’agenzia.

Infine, Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, dopo aver sottolineato la vicinanza dell’Associazione alle popolazioni colpite dall’alluvione in Romagna, ha parlato dell’importanza di difendere la competitività del settore ceramico, elogiandone gli sforzi per la sostenibilità. “Bisogna che gli 800 miliardi necessari per la transizione energetica non vengano presi alle imprese, che già adesso sono in difficoltà, e che vengano definiti i tempi. È indispensabile avere come obiettivo la neutralità tecnologia, avendo cura di salvaguardare la manifattura e le filiere italiane della subfornitura. Abbiamo bisogno che anche la ceramica sai competitiva rispetto altri Paesi e, perché lo sia, serve che l’Europa prenda decisioni. Sulla competitività non possiamo permetterci di perdere pezzi, quando dobbiamo registrare che lo scorso anno il 63% delle vendite indiane di ceramiche era diretto in Europa, quando il costo dell’energia elettrica ha in Italia un prezzo superiore del 40% rispetto all’Europa o quando dobbiamo comprare l’energia elettrica dalle centrali nucleari francesi”. Orsini ha concluso chiedendo al Governo un taglio del cuneo fiscale per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e sollecitando l’adozione di misure per agevolare l’accesso alla casa, soprattutto per i giovani.

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