A seguito di diverse segnalazioni pervenute dai propri iscritti e membri del Consiglio sull’esistenza di società che propongono l’erogazione di servizi di certificazione della classificazione sismica a prezzi irrisori, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano desidera sottolineare l’importanza che riveste il Certificato di Idoneità Statica (CIS) e la valutazione del rischio sismico di un fabbricato esistente.
Il CIS, data la delicatezza e importanza dell’analisi, può essere redatto solo ed esclusivamente da un tecnico, un ingegnere o architetto iscritto all’albo da almeno 10 anni e come ricorda Bruno Finzi Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano: "I nostri tariffari indicano che i costi da sostenere per la valutazione sismica vanno dai 2mila e i 10mila euro a seconda dei metri quadrati di un palazzo: è quindi poco credibile quanto viene pubblicizzato da queste società che addirittura propongono un servizio al di sotto dei 100 euro. Sono offerte verso le quali proprietari immobiliari e amministratori di condominio dovrebbero stare attenti e diffidarne.
Lo stato di salute dei nostri fabbricati è assolutamente paragonabile allo stato di salute di noi umani; unica differenza il valore che, nel caso di fabbricati è facilmente stimabile in migliaia di euro a metro quadrato ed invece per le persone non è di così facile individuazione!
Come per la salute delle persone ci si rivolge a degli specialisti che siano in grado di fornirci responsi e valutazioni certe sulle eventuali nostre malattie e, più grave è la malattia, più siamo disposti a spendere per capire come possiamo curarci, così nei fabbricati e nelle proprietà immobiliari i soldi risparmiati nella diagnosi dello stato di conservazione e salute sono comunque soldi buttati al vento e male investiti. Come è possibile compiere delle verifiche e delle analisi con un minimo di serietà e professionalità su un immobile per qualche centinaio di euro?
E’ ora che anche le proprietà immobiliari e gli amministratori si rendano conto che non è conveniente per nessuno rimandare il problema ad analisi più di dettaglio o a quando si verificherà il primo dissesto perché, come per le malattie, potrebbe essere molto più costosa la cura e molto più grave la responsabilità di omessa vigilanza e manutenzione” conclude Finzi.