Sentenze

Certificato agibilità, ok al rilascio solo se il manufatto non è abusivo

Tar Campania: il meccanismo del silenzio assenso non può essere invocato qualora manchi il presupposto per il rilascio del certificato di agibilità

giovedì 26 maggio 2016 - Redazione Build News

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Il Tar Campania, sezione ottava, con la sentenza n. n.1767/2016 depositata il 7 aprile, aderisce alla “pacifica giurisprudenza amministrativa” secondo la quale “la conformità dei manufatti alle norme urbanistico-edilizie costituisce il presupposto indispensabile per il legittimo rilascio del certificato di agibilità, come si evince dagli art. 24, comma 3, del D.P.R. n. 380/01, e 35, comma 20, l. n. 47/85, in quanto, ancor prima della logica giuridica, è la ragionevolezza ad escludere che possa essere utilizzato, per qualsiasi destinazione, un fabbricato non conforme alla normativa urbanistico-edilizia, e, come tale, in potenziale contrasto con la tutela del fascio di interessi collettivi alla cui protezione quella disciplina è preordinata”.

Di conseguenza, “il meccanismo del silenzio assenso non può essere invocato allorché manchi il presupposto stesso per il rilascio del certificato di agibilità, costituito dal carattere non abusivo del fabbricato in relazione al quale sia stata presentata l'istanza tesa ad ottenere il certificato menzionato; invero, se in linea generale il tacito accoglimento di una domanda si differenzia dalla decisione esplicita solo per l'aspetto formale, è necessario tuttavia che sussistano tutti gli elementi soggettivi e oggettivi che rappresentano gli elementi costitutivi della fattispecie di cui si invoca il perfezionamento”.

NON È NECESSARIO L'INVIO DELLA COMUNICAZIONE DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO. I giudici amministrativi campani ricordano, inoltre, che “secondo il costante indirizzo giurisprudenziale dal quale il Collegio non ha ragione di discostarsi, l'esercizio del potere repressivo degli abusi edilizi costituisce manifestazione di attività amministrativa doverosa, con la conseguenza che i relativi provvedimenti, quali l'ordinanza di demolizione, costituiscono atti vincolati per la cui adozione non è necessario l'invio della comunicazione di avvio del procedimento, non essendovi spazio per momenti partecipativi del destinatario dell'atto”.

NON OCCORRE UNA PARTICOLARE MOTIVAZIONE. Il Tar Campania osserva anche che “secondo la condivisibile giurisprudenza amministrativa prevalente, l'ordinanza di demolizione, in quanto atto dovuto e rigorosamente vincolato, non necessita di particolare motivazione, potendosi ritenersi adeguata e autosufficiente la motivazione quando già solo sia rinvenibile la compiuta descrizione delle opere abusive, la constatazione della loro esecuzione in assenza del necessario titolo abilitativo edilizio e l'individuazione della norma applicata, come ravvisabile nel caso di specie, ogni altra indicazione esulando dal contenuto tipico del provvedimento”.

Inoltre, “il potere della P.A. in tema di vigilanza sull'assetto del territorio non è suscettibile di decadenza”.

L’ordinanza di demolizione, per la sua natura di atto dovuto e rigorosamente vincolato, va ritenuta sorretta da adeguata istruttoria ed autosufficiente motivazione, qualora sia rinvenibile la compiuta descrizione degli interventi abusivi contestati, l’individuazione delle violazioni accertate e della normativa applicata.

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