“Assumere iniziative affinché anche i cittadini italiani residenti all'estero i quali vogliono effettuare interventi di riqualificazione energetica sugli immobili di loro proprietà in Italia possano avvalersi della cessione del credito alle stesse condizioni e con le stesse modalità dei cittadini italiani residenti in Italia.”
Lo chiede al Ministro dell'economia e delle finanze una interrogazione - a risposta scritta 4-02829 - presentata lo scorso 7 maggio alla Camera.
UNGARO e SCHIRÒ. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
la legge di bilancio per il 2019 ha prorogato i principali bonus per i lavori in casa, tra i quali l’ecobonus;
la detrazione fiscale per interventi volti al risparmio energetico della propria abitazione e del condominio è rivolta a tutti i contribuenti che risultino possessori di un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica;
tale detrazione fiscale per il risparmio energetico (ecobonus) consente di beneficiare di uno sconto Irpef che può variare dal 50 per cento fino al 75 per cento della spesa sostenuta, in relazione alla tipologia di lavoro effettuato per un massimo detraibile di 100.000 euro;
per quanto riguarda la riqualificazione energetica, la normativa in vigore stabilisce che i soggetti che nell'anno precedente a quello di sostenimento delle spese sono possessori di redditi esclusi dalla imposizione ai fini dell'Irpef – e cioè quelli che rientrano nella «no tax area» o sono incapienti, e che per questi motivi non subiscono una imposizione fiscale, o il cui reddito è già stato abbattuto da altre detrazioni fiscali – possono cedere il credito e girare quindi le detrazioni fiscali a privati o ditte esecutrici dei lavori, rivenditori dei materiali, intermediari finanziari, istituti di credito «a titolo di totale o parziale pagamento delle prestazioni fruite o in forma di abbattimento totale o parziale di mutui e finanziamenti»;
sono migliaia i cittadini italiani residenti all'estero e proprietari di immobili in Italia i quali producono reddito in Italia ma sono esentasse in virtù di una convenzione contro le doppie imposizioni fiscali, o per altri motivi, e che possono potenzialmente beneficiare delle detrazioni fiscali, tramite la cessione del credito, per eventuali lavori di riqualificazione energetica effettuati nelle loro unità immobiliari e in edifici residenziali;
le istituzioni fiscali non hanno finora fornito informazioni sull'applicabilità del sistema della cessione del credito anche ai cittadini italiani residenti all'estero i quali per le più svariate ragioni non sono tenuti a pagare l'Irpef in Italia –:
se il Ministro interrogato, alla luce di quanto esposto in premessa, non ritenga di assumere iniziative affinché anche i cittadini italiani residenti all'estero i quali vogliono effettuare interventi di riqualificazione energetica sugli immobili di loro proprietà in Italia possano avvalersi della cessione del credito alle stesse condizioni e con le stesse modalità dei cittadini italiani residenti in Italia.
(4-02829)