Mentre il governo studia un decreto correttivo per scongiurare il blocco dei cantieri dopo lo stop alla cessione multipla dei crediti derivanti dai bonu edilizi, previsto dal Decreto Sostegni ter, in Parlamento fioccano le interrogazioni parlamentari che incalzano su questo tema i ministri competenti. Alla Camera se ne contano almeno due: una (5-07467, IN ALLEGATO) è stata presentata dall’on. Alessio Villarosa (Misto) in Commissione Finanze, e si concentra sul possibile impatto che la limitazione della cessione del credito potrebbe avere sugli ultimi dati Enea, secondo cui al 31 gennaio il totale degli investimenti ammessi alla detrazione del Superbonus 110% ha raggiunto i 18,3 miliardi di euro, in crescita del 12,9% rispetto alla cifra registrata soltanto un mese prima.
Sono già moltissime le imprese italiane che per via dei numerosi interventi normativi del Governo adottati negli ultimi due mesi hanno subito rallentamenti, ritardi o blocchi nelle liquidazioni dei crediti vantati dovuti principalmente all'incertezza normativa degli intermediari finanziari come Poste Italiane e Cdp – scrive l’on. Villarosa nel testo dell’interrogazione.
Dello stesso avviso un gruppo di onorevoli di Forza Italia capitanati dall’on. Martino, che hanno presentato al MEF l’interrogazione a risposta immediata 5-07464 (IN ALLEGATO), sempre in Commissione Finanze, chiedendo “quali iniziative urgenti di competenza si intendano adottare” per sbloccare la situazione, considerato che “le nuove limitazioni cancellano di fatto l'intero mercato secondario mettendo gli operatori di fronte a scelte complesse. Sono a rischio di sopravvivenza degli accordi in essere tra committenti, fornitori, operatori di mercato e banche cessionarie”.
Il blocco delle cessioni produrrà perdite di gettito, in quanto nella stima degli effetti finanziari associati ai bonus sono state contabilizzate maggiori entrate a titolo di Iva, Irpef/Ires ed Irap, correlate ai maggiori investimenti.
Al Senato invece il tema viene sollevato dal sen. Carbone (IV-PSI) che chiede al MEF di intervenire nella direzione che, a dire il vero, sembra già quella prospettata: ovvero concedere nuovamente la cessione multipla del credito, ma soltanto a soggetti “vigilati”.
I soggetti quali le banche, gli intermediari finanziari iscritti all'albo previsto o le imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia, sono soggetti sottoposti a vigilanza ai sensi della normativa bancaria e di quella assicurativa, quale garanzia della stabilità e dell'integrità dei mercati finanziari.
Leggi la replica del MEF: Divieto di cessione multipla dei crediti, ecco la risposta del MEF a tre interrogazioni parlamentari