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Cingolani: possibile rivedere il PITESAI al fine di incrementare la produzione energetica da idrocarburo

FederPetroli Italia sulla situazione del gas russo in Italia: “Una diminuzione del 15% per chi è del settore, non vuol dire niente, può essere un calo anche dovuto ad una piccola inversione di pressione nelle stazioni di compressione del gasdotto. Certamente se un 15% continua per giorni, si fa presto ad arrivare a percentuali più alte”

venerdì 17 giugno 2022 - Redazione Build News

cingolani-ministro

Durante il Question time di ieri pomeriggio in Senato, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha evidenziato la possibilità di rivedere il PITESAI (Piano della transizione energetica sostenibile delle aree idonee) al fine di incrementare la produzione energetica italiana da idrocarburo.

Il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia:

Ormai tutti hanno capito la grande difficoltà in cui l'Italia è finita a causa di decisioni prese anni fa con poca competenza in materia da parte di alcuni. L'Energia italiana è bloccata da anni, non bisogna soffermarsi su gas e petrolio, ma anche cantieri per parte di energia rinnovabile sono ancora sulla carta e mai inizializzati nel processo operativo. Il Piano per lo sviluppo energetico per olio e gas in Italia è insignificante e privo di fondamento industriale. Il PITESAI è stato un danno per diverse aziende che anni fa hanno investito milioni nel nostro paese e poi si sono visti bloccati i progetti perché inseriti in aree non idonee. Questo è il PITESAI.

Continua Marsiglia:

Ovviamente pieno appoggio alle parole del ministro Cingolani, più volte manifestato. Che la revisione del Piano Energetico italiano arrivi subito e che non si aspettino anni, oggi la grave situazione internazionale che stiamo vivendo e la velocità dei mercati, non permettono di perdere altro tempo.

Il Presidente di FederPetroli Italia si esprime anche sulla situazione del gas russo in Italia.

Una diminuzione del 15% per chi è del settore, non vuol dire niente, può essere un calo anche dovuto ad una piccola inversione di pressione nelle stazioni di compressione del gasdotto. Certamente se un 15% continua per giorni, si fa presto ad arrivare a percentuali più alte. Nessun allarme in questo momento, ma a giorni altre problematiche potrebbero far scattare indici di allerta nazionali.

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