Secondo fonti del Sole24Ore, dovrebbero arrivare il prossimo 30 settembre i decreti ministeriali con i criteri di selezione dei progetti relativi agli investimenti per le infrastrutture a supporto della raccolta differenziata e per gli impianti di riciclo. I progetti dovranno favorire la trasformazione delle aree urbane in città circolari, capaci cioè di gestire in modo razionale energia, verde e orti urbani.
L’economia circolare – ha ricordato il ministro Roberto Cingolani – è il secondo pilastro del Recovery Plan. Il che tradotto significa che non è sufficiente solo il primo pilastro della transizione energetica.
Per questo un miliardo e mezzo di investimenti sono destinati a infrastrutture della raccolta differenziata, impianti di riciclo e alla gestione dei flussi critici. Con particolare attenzione alla valorizzazione della frazione organica che costituisce il 30% della produzione di rifiuti.
Il 60% delle risorse allocate per questo capitolo è destinato al Centro-Sud. Gli obiettivi da raggiungere sono stati fissati dall’Ue: entro il 2035 raggiungere il limite del 10% come smaltimento in discarica e portare almeno al 65% la quota di riciclo.
Franco Metta