La nuova direttiva europea sulle case green prevede il raggiungimento entro il 1° gennaio 2030 della classe energetica E e della classe energetica D al 2033, ma a che punto siamo in Italia? Al 2021 solo il 9,9% degli edifici sono in classe E e il 7,2% è in classe D. A dirlo è una ricerca condotta dal gruppo Tecnocasa che sottolinea come la maggior parte degli edifici esistente sia in classe G, nel 2021 rappresentavano il 57,5%.
Ma come nota lo studio, l'attenzione degli italiani verso la casa e la sua classe energetica è cresciuta dal lockdown in poi, infatti se nel 2019 gli edifici in classe G rappresentavano il 59,5% del totale, al 2021 sono scesi a 57,5% passando al 58,5% del 2020.
Discorso inverso per le altre classi energetiche che sono crescite dal 2019 al 2021. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo in Italia e ha rilevato che, tra il 2019 e il 2021, è aumentata la percentuale di acquisti di abitazioni in classe energetica A: si passa infatti dal 3,0% del 2019 al 4,9% del 2021. Le classi dalla B alla F mantengono un tasso sostanzialmente costante. Negli anni scorsi una maggiore sensibilità all’argomento era stata rilevata tra gli acquirenti di casa vacanza che, utilizzando l’abitazione solo in alcuni periodi dell’anno, desideravano contenere i costi di gestione dell’abitazione. In generale negli ultimi tempi si inizia a capire come un immobile in classe energetica elevata conserva valore nel tempo, anche in una futura ottica di rivendita.
Per
quanto riguarda le locazioni le classi dalla A alla E evidenziano percentuali
di affitto sostanzialmente stabili, cresce la percentuale di affitti in classe
F che passa dal 13,9% del 2019 al 15,6% del 2021, mentre diminuisce la
percentuale di locazioni in classe G che passa dal 59,1% al 58,2%. Anche sul
mercato delle locazioni le tipologie più affittate appartengono alla classe
energetica G