Dalle infrastrutture idriche all'agricoltura, dai problemi della
tropicalizzazione di alcune zone alla desertificazione di altre, dai trasporti al turismo.
Spazieranno su 14 macro settori gli “Stati generali sui cambiamenti climatici e sulla difesa del territorio” che si sono aperti questa mattina a Roma, preso la Camera dei Deputati.
Organizzati da #italiasicura e dal Ministero dell’Ambiente, gli Stati generali vedono la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, del Sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti, di vari ministri come Graziano Delrio (Infrastrutture e Trasporti), Gian Luca Galletti (Ambiente), Stefania Giannini (Istruzione, Università e Ricerca), Federica Guidi (Sviluppo Economico), viceministro Andrea Olivero (Politiche agricole), i sottosegretari Ilaria Borletti Buitoni (ai beni e alle attività culturali e del turismo), Benedetto Della Vedova (Affari Esteri). Alla giornata parteciperanno i presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, Ermete Realacci e Giuseppe Marinello, il Presidente della Conferenza Stato Regioni Sergio Chiamparino e Dario Nardella, coordinatore per l’Anci delle città metropolitane. Folta la rappresentanza delle grandi aziende e associazioni come Catia Bastioli (Terna), Mauro Moretti (Finmeccanica), Francesco Starace (Enel), Gaetano Maccaferri (vice presidente Confindustria), Paolo Buzzetti (presidente Ance), Assorinnovabili e Assoelettrica, sindacali e ambientaliste (Wwf, Legambiente, Coalizione Parigi 2015, Kyoto Club).
A delineare gli scenari di rischio e le azioni di difesa saranno tre relazioni tecniche: del nuovo capo della protezione civile Fabrizio Curcio, del Presidente del Centro Euro Mediterraneo cambiamenti climatici Antonio Navarra e di Francesco Rutelli, Presidente del centro per un futuro sostenibile.
Interverranno anche il Ministro francese dell’Ecologia, dello Sviluppo sostenibile e dell’Energia, Ségolène Royal, e il Cardinale Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace all’indomani della sua presentazione dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si” su clima e ambiente.
PRIMA TAPPA VERSO L'ONU COP21 A PARIGI. Gli Stati generali rappresentano la prima tappa italiana verso l’appuntamento dell’Onu COP21 a Parigi nel prossimo mese di dicembre. Il tema è ormai al centro delle agende dei governi e di negoziati politico-diplomatici in corso che dovranno definire il nuovo accordo globale per il ‘raffreddamento’ della temperatura del Pianeta mantenendola entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali.
“L’Italia – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - vuole essere protagonista nella sfida globale ai cambiamenti climatici. Per raggiungere alla Cop21 di Parigi un accordo vincolante tra gli Stati serve un grande gioco di squadra: da quell’intesa dipende la sicurezza del nostro ambiente, del territorio e dei cittadini”.
“Per la prima volta affrontiamo la madre di tutte le battaglie - quella per la difesa della stabilità climatica - come sistema Italia, con una squadra guidata dal presidente del Consiglio e composta da tutti i ministri interessati”, ha spiegato Erasmo D'Angelis, capo di #italiasicura. “È un cantiere che ci guiderà fino a dicembre, alla conferenza sul clima di Parigi, e proseguirà il prossimo anno per utilizzare al meglio le opportunità offerte al sistema Italia dal successo delle rinnovabili che ci vedono al primo posto nel solare con 800mila impianti”.
DIBATTITO PER RIVEDERE I TAGLI AGLI INCENTIVI ALLE RINNOVABILI. “È già in corso una discussione – ha detto D'Angelis - per rivedere i tagli al sostegno alle fonti pulite: si tratta di ricalibrare gli aiuti in modo da evitare di appesantire le bollette e di assicurare un appoggio alle nostre imprese aiutandole anche nello sforzo verso la continua innovazione. A fronte di 1,7 miliardi di euro di investimenti, le rinnovabili hanno generato in Italia ricavi (senza calcolare gli incentivi) per oltre 3,2 miliardi di euro e un valore aggiunto complessivo di 1,2 miliardi. Ma abbiamo regalato troppo terreno a tedeschi e australiani”.
EFFICIENZA ENERGETICA E FER FANNO BENE ALL'ECONOMIA. Secondo le stime degli organizzatori degli Stati generali, in Italia al 2020 l'obiettivo in materia di efficienza energetica potrebbe mobilitare investimenti per 10-12 miliardi l'anno. La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano vale al 2020 un aumento del 2-4% del Pil e 460.000 nuovi posti di lavoro.
Inoltre, l'Italia potrà ottenere dall'Ue finanziamenti per l'energia sostenibile pari a 35 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020.
LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA E ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE. La ricetta proposta da Confindustria prevede il recupero a fini produttivi ed energetici dei rifiuti, bonifiche per un totale di 30 miliardi, smart energy e reindustrializzazione. Le associazioni ambientaliste propongono una fiscalità green che incentivi il risparmio energetico “smart”.