È sottoposto alla seconda inchiesta pubblica finale il progetto per la revisione della famosa norma UNI 10200:2015 - elaborata dal CTI - Comitato termotecnico italiano (Ente federato UNI) e che riguarda i criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda sanitaria.
Il progetto (E0208F600) è stato messo a punto sulla base dei commenti giunti durante la precedente inchiesta pubblica del 2016 e risolti successivamente nel corso delle attività svolte da una specifica commissione tecnica di esperti operante in seno al CTI.
La UNI 10200 stabilisce i criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale (riscaldamento), climatizzazione estiva (raffrescamento) e acqua calda sanitaria (ACS) in edifici dotati di impianto centralizzato (di tipo condominiale), provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione (diretta o indiretta) dell’energia termica utile, distinguendo i consumi volontari delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.
La norma definisce i metodi per la ripartizione delle spese in proporzione ai prelievi effettivamente registrati, così da incentivare la razionalizzazione dei consumi e il contenimento degli sprechi, pur salvaguardando il comfort abitativo, ed esplicitati i criteri di ripartizione della cosiddetta componente involontaria, dovuta alle dispersioni dell’impianto.
Rispetto alla versione precedente, ovvero quella del 2015, il nuovo testo prevede degli aggiornamenti importanti, tra cui:
- la razionalizzazione e l’ottimizzazione dell’intera procedura di calcolo di ripartizione;
- l’introduzione della ripartizione delle spese anche nel caso di climatizzazione estiva o raffrescamento (punto 1);
- una descrizione approfondita delle condizioni di utilizzo dei ripartitori di calore nel rispetto della UNI EN 834 (punto 5.3);
- l’introduzione di una metodologia per la ripartizione delle spese per gli edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria (punto 7.8.2.3);
- l’introduzione di indicazioni specifiche in merito alla procedura di calcolo di ripartizione per alcuni casi particolari, come ad esempio le tubazioni correnti nelle unità immobiliari, o particolari configurazioni impiantistiche, come condominii articolati in più fabbricati (punto 8);
- l’introduzione di una gerarchia a 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti nel rispetto delle UNI EN 442-2 e UNI EN 834 (Appendice C);
- l’introduzione delle modalità di valutazione per i fabbisogni dell’edificio e della singola unità immobiliare e per le perdite di distribuzione (Appendice D).
Si ricorda infine che la UNI 10200 è citata dal Decreto Legislativo 102/2014, art. 9, comma 5, quale riferimento normativo per la ripartizione delle spese di riscaldamento e ACS.
L’inchiesta pubblica finale sul progetto di norma UNI terminerà il 31 maggio prossimo. Fino a tale data il testo del progetto è liberamente scaricabile dal sito UNI all’indirizzo https://bit.ly/1DsVwGP inserendo - nell’apposito campo di ricerca - o il titolo del progetto (“Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria”) o il relativo codice progetto (E0208F600).