In particolare, dal rapporto è emerso che il settore del riscaldamento e della climatizzazione estiva continua a configurarsi prevalentemente come mercato di mera sostituzione: le prime rilevazioni indicano che meno del 10% degli investimenti si traduce in un intervento di riqualificazione energetica.
La sfida per le politiche di promozione dell’efficienza energetica - spiega Mario Cirillo di REF-E - sarà la correzione di questo trend verso un percorso più virtuoso in termini di conseguimento di una effettiva riqualificazione energetica del patrimonio edilizio. Solo così potranno essere conseguiti gli ambiziosi obiettivi che l’annunciata strategia sull’heating and cooling fisserà per la UE.
DATI PRINCIPALI. Guardando agli apparecchi per il riscaldamento e la climatizzazione estiva, nel 2013 le vendite hanno fatto segnare una contrazione (-1,3%) rispetto all’anno precedente: il mercato ha interessato circa 1.75 milioni di apparecchi.
Continua la penetrazione delle tecnologie efficienti e rinnovabili: la crescita più forte negli stock riguarda le caldaie a condensazione (+175.000 apparecchi) e gli apparecchi a biomassa (+150.000 apparecchi, considerando solo quelli destinati all’impiego come sistema principale di riscaldamento).
Accanto a quelli principali, sono molto significativi i volumi di apparecchi che vanno a combinarsi a quelli già installati, per svolgere la funzione di sistema ausiliario, e quelli dei sistemi che nascono già integrati. Ciò ha prodotto un ulteriore aumento (+5% tra il 2011 e il 2013) dello stock complessivo, che nel 2013 supera i 34 milioni di apparecchi fissi nelle case di residenza degli Italiani.
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