Con una lettera inviata al Ministero dello Sviluppo Economico e all’UNI, CNA Installazione Impianti e Confartigianato Impianti hanno ribadito la richiesta di ritiro delle norme UNI CEI TS 11696:2017 (requisiti per i professionisti del fotovoltaico) e UNI 11741:2019 (qualifica degli installatori e sistemi radianti) e la sospensione dei lavori di elaborazione di un nuovo progetto di prassi di riferimento (UNI/PdR) sulla “Manutenzione predittiva impianti di condizionamento - Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità dei manutentori degli impianti” e della proposta di norma UNI/CT 034/GL 10 “Servizi per i sistemi di sicurezza antincendio e di allarme anti intrusione, videosorveglianza e controllo accessi”.
La ragione – si legge nella nota – è che queste norme sono riferite all’attività di installazione di impianti, attività che da trent’anni risulta disciplinata da specifiche norme di abilitazione (Legge 46/90 e DM 37/08) e quindi risultano chiaramente in contrasto con l’ambito di applicazione della Legge 4/2013 (rif. art. 1 co.2.).
Abbiamo assistito in questi ultimi anni – afferma Guido Pesaro, Responsabile Nazionale CNA Installazione Impianti – al proliferare indiscriminato di norme tecniche che si sovrappongono e che sono in palese contrasto con la legislazione vigente in materia di abilitazione dei Responsabili Tecnici delle imprese installatrici, norme tecniche che vengono emanate come volontarie e che poi, come dimostra anche il Decreto Legislativo 48/2020 all’articolo 7, vengono surrettiziamente trasformate come cogenti. È ora che il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha il compito di vigilare sull’attività di normazione tecnica, faccia finalmente chiarezza su questi aspetti e convochi le associazioni di categoria per discuterne.
“Le nostre Organizzazioni – prosegue la nota firmata dal Presidente di CNA Installazione Impianti Carmine Battipaglia e dal Presidente di Confartigianato Impianti Claudio Pavan – sono profondamente convinte del valore dei processi di qualificazione solo e solo se si mantengono nell’ambito della volontarietà e auspicheremmo che l’UNI procedesse nel delicato processo normativo che ha intrapreso, tenendo conto dell’effettiva utilità della normazione tecnica e della necessità di non generare conflitti di interesse, nel rispetto dei principi, peraltro propri di UNI, di imparzialità, consenso, efficacia e rilevanza della norma, oltre che di rispetto della legge n. 4/2013”.
All’UNI, oltre al ritiro delle norme citate, CNA Installazione Impianti e Confartigianato Impianti hanno chiesto di procedere con una ricognizione, anche presso i propri Enti federati, di tutte le norme potenzialmente afferenti all’ambito di applicazione del DM 37/08 sospendendo il processo normativo. Al Ministero dello Sviluppo Economico si chiede invece di porre la massima attenzione sul tema affinché i processi di normazione tecnica non siano in palese contrasto con la normativa di riferimento del settore.