“Dal momento dell’entrata in vigore del Codice Appalti il mercato dei servizi di ingegneria e architettura ha fatto registrare un vero e proprio boom”. Lo ha affermato Michele Lapenna, Consigliere Tesoriere del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, intervenuto al convegno “Il nuovo Codice degli Appalti. Cosa succede a un anno di distanza dall’entrata in vigore”, tenutosi stamane a Milano nell’ambito di Made Expo.
“I dati raccolti ed elaborati periodicamente dal Centro Studi CNI – ha detto Lapenna – ci dicono che i SIA sono andati incontro ad una notevole crescita dopo l’introduzione del nuovo Codice Appalti. A gennaio 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016, abbiamo registrato un +345%! Prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice questo mercato era in forte recessione e risultava chiuso ai giovani professionisti e alle strutture professionali di piccole dimensioni. Inoltre, gran parte delle opere pubbliche era realizzata con progettazione interna alle stazioni appaltanti o con appalti integrati. Il nuovo Codice ha mostrato molti aspetti positivi. Intanto è stata affermata la centralità della progettazione nella realizzazione delle Opere Pubbliche. L’affidamento dei lavori sulla base del progetto esecutivo, la messa a gara del progetto esecutivo in caso di affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione e l’eliminazione della priorità della progettazione interna alla PA rispetto a quella esterna. Le funzioni delle stazioni appaltanti, dunque, sono state concentrate sulle fasi di programmazione e controllo. .
“Naturalmente non diciamo che sono tutte rose e fiori. Il tempo intercorso tra l’approvazione definitiva della Legge Delega (14 gennaio 2016) e l’emanazione del Codice è stato scarso e non è stato possibile effettuare una rilettura complessiva del testo. Ciò ha fatto sì che esso contenga moltissimi errori che hanno reso necessaria una corposa errata corrige e il provvedimento correttivo di prossima emanazione che lo rendano coerente con la delega. Siamo quindi in presenza di un periodo transitorio particolarmente complesso per la messa a regime del nuovo Codice che ha determinato incertezze e confusione e non rispettoso di quanto previsto dalla Legge Delega che imponeva una transizione ordinata tra la nuova e la vecchia normativa”.
“Detto questo, però – ha concluso Lapenna – dobbiamo difendere con forza il nuovo Codice Appalti, evitando preoccupanti passi indietro come il ricorso all’appalto integrato che mette a rischio il concetto di centralità della progettazione, marginalizza il ruolo dei professionisti e vanifica la distinzione tra Progettisti e Esecutori che costituisce uno dei principi cardine della nuova normativa.”
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