Lo scorso 24 marzo Punto Sicuro, una delle testate di riferimento del settore, ha pubblicato un articolo in merito all’importante contributo fornito dalle “Linee di Indirizzo” del CNI per un approfondimento sulla gestione delle emergenze per i lavori in ambienti confinati. Un’ulteriore prova delle competenze e della preparazione degli ingegneri in merito a tematiche sulla sicurezza di estrema attualità.
Purtroppo il rischio derivante dai lavori in ambienti confinati e/o a rischio di inquinamento provoca ancora oggi molti infortuni mortali, tra le tipologie che ne causano il maggior numero nel nostro Paese, che spesso sono dovuti proprio alla scarsa conoscenza della gestione delle emergenze e in particolare del salvataggio. Molti casi derivano proprio da una condotta inappropriata e pericolosissima dei lavoratori che intervengono nelle operazioni di salvataggio.
“Ci auguriamo che l’attenzione riservata dai media alle nostre iniziative in qualità di esperti – commenta Gaetano Fede, Consigliere CNI e responsabile del Gruppo di Lavoro sicurezza - possa fornire ai legislatori lo stimolo per approfondire argomenti sui quali come categoria di professionisti potremmo fornire un supporto utile”.
Lo scopo delle “Linee di indirizzo”, sviluppate, nell’ambito del GdL sicurezza, dal gruppo tematico a tempo sullo specifico argomento coordinato dagli ingegneri Stefano Bergagnin e Luca Vienni, è quello di fornire strumenti utili per una corretta gestione dei rischi. Nel caso particolare dei lavori in ambienti confinati, il lavoro degli esperti del CNI aveva inoltre una necessità peculiare, quella di cercare di tamponare la carenza normativa in merito alla formazione (era prevista una specifica normativa mai promulgata e sono passati 10 anni in questi giorni dall’uscita del DPR 177/2011) e alla gestione delle emergenze e dei salvataggi.
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