Presentati lo scorso 28 novembre al Politecnico di Milano i risultati dell’XI Osservatorio Permanente sulla Pubblica Amministrazione Locale (OPPAL) realizzato all’interno del Real Estate Center (REC) del Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito.
Dai dati relativi all’approfondimento sulle forme di residenzialità tematica emerge che esse rappresentano il nuovo trend del settore del Real Estate italiano e che, soprattutto nel caso di patrimonio pubblico, sono funzionali a rispondere alle mutate esigenze della collettività.
Per residenzialità tematica si intendono strutture abitative destinate ad accogliere categorie particolari di soggetti e rispondere a delle specifiche esigenze (Centri di accoglienza, Co-Housing, Residenze Sociali Temporanee, Senior Housing, Social Housing e Student Housing).
Nell’analisi una particolare attenzione è stata data alle tipologie e agli strumenti di finanziamento che le singole amministrazioni intendono mettere in campo per sostenere tali progetti: ancora preponderante la scelta di utilizzare forme di finanziamento pubbliche, anche grazie a strumenti riconducibili a finanziamenti europei e regionali.
All’approfondimento hanno risposto 28 comuni su 49, ovvero il 57% del campione. Dall’analisi emerge poi che 11 comuni su 28 segnalano la presenza di un centro di accoglienza/dormitorio. A seguire social housing, strutture protette e Residenze Sociali Temporanee (RST).
Nella stessa direzione va il tema della gestione delle residenzialità tematiche che nel 53% dei casi è in capo agli enti pubblici.
In una visione prospettica i comuni che hanno partecipato all’analisi si sono dichiarati interessati al tema del social housing (78%), allo student housing e al co-working (44%).
L’XI edizione dell’Osservatorio ha rilevato che i piani attuativi istruiti sono stati in media 8 in linea con quanto registrato negli anni precedenti. In linea con i dati del 2015-2016 anche il numero degli addetti dedicati che si attesta mediamente sulle nove unità.
13 GIORNI PER IL CERTIFICATO DI DESTINAZIONE URBANISTICA E 8 MESI PER L’APPROVAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO. Anche per le tempistiche, i dati che emergono dall’analisi sono in linea con quelli degli anni precedenti: 13 giorni per il certificato di destinazione urbanistica e 8 mesi per l’approvazione del piano attuativo.
In particolare, anche nell’indagine di quest’anno l’attenzione è andata alle previsioni che ciascun Comune fa in merito alle aree di espansione (greenfield) e a quelle di trasformazione (brownfield): la componente residenziale nel comparto greenfield è pari al 52%, mentre nel comparto brownfield è pari al 50%.
Un altro elemento di analisi è quello della competitività dei territori nell’attrarre gli operatori internazionali: nell’84% dei casi gli interventi sono affidati ad imprese locali, in incremento rispetto a quanto registrato lo scorso anno.
PIANO DI ALIENAZIONI E VALORIZZAZIONI CON GLI IMMOBILI NON STRUMENTALI. Importante il dato relativo all’esistenza di un piano di alienazioni e valorizzazioni con gli immobili non strumentali che sembra coprire il 90% del campione delle amministrazioni che hanno partecipato all’analisi.
Alla ricerca di quest’anno hanno partecipato 49 capoluoghi di provincia su un panorama delle 110 amministrazioni coinvolte e localizzate su tutto il territorio italiano, con un incremento rispetto all’anno precedente di circa il 7%.
L’Osservatorio si basa sulla collaborazione delle pubbliche amministrazioni locali mediante la somministrazione di un questionario d’indagine. Ha indagato le procedure urbanistiche ed edilizie adottate e approfondito il tema dell’efficienza dei processi concessori analizzando tutte le risorse e procedure messe in campo dal soggetto pubblico per l’iter di concessione urbanistica. Tutti gli elementi di analisi portano a fornire una fotografia precisa di come le realtà locali si muovano per attrarre capitali di investimento.
In allegato il Rapporto integrale