Va in controtendenza rispetto a una società individualista e 'autoprotettiva' la proposta dello studio architettonico SSD. Ma risponde anche a un'esigenza sempre più pressante nel real estate: quella di proporre spazi flessibili e in grado di adattarsi alle esigenze degli occupanti, che possono cambiare nel tempo. Il progetto 'Sognpa Micro-Housing' , che verrà realizzato a Seoul, in Corea, punta tutto sulla condivisione degli spazi abitativi proponendo un complesso residenziale dove a 14 micro-abitazioni private si affiancano diverse aree in condivisione: spazi semi-pubblici che vanno da mini teatri e caffetterie a veri e propri 'soggiorni in comune' e aree di co-working.
L'idea del privato viene messa del tutto in discussione, perché perfino corridoi e balconi sono in condivisione con i vicini di appartamento, o di stanza, verrebbe da dire. Perché le abitazioni sono davvero piccole e ricordano, nella progettazione, modelli applicati alle residenze universitarie.
Gli architetti, per definire il loro progetto unico nel suo genere, hanno coniato un termine, quello di 'tapioca space'. La perla di tapioca è infatti caratterizzata da un nucleo interno molto piccolo rivestito da un materiale gel che la rende ibrida e di grandi dimensioni. 'Noi ci siamo concentrati sul 'gel'- spiega John Hong, fondatore dello studio SSD- che è fatto di aree semi-pubbliche e di spazi transitori che invitano alla socialità. Come i corridoi che, grazie anche ad una facciata in vetro con feritoie metalliche che consente illuminazione e ventilazione naturali, sono luoghi piacevoli dove incontrarsi o fermarsi a parlare con i coinquilini. Stessa cosa vale per i parcheggi sotterranei, progettati per essere utilizzati anche come spazio per brevi soste.”
Flessibilità radicale
Gli spazi interni delle micro-abitazioni sono ovviamente perfettamente organizzati e funzionali, in perfetto stile coreano. Ma la vera novità è che sono totalmente flessibili: le singole unità possono essere combinate in modo tale da creare spazi più grandi, e viceversa. “ Abbiamo voluto creare un nuovo prototipo per l'edilizia abitativa", spiega l'architetto “Consentendo, ad esempio, a una coppia che decide di allargare la famiglia di acquistare o affittare un altro modulo adiacente.”
Questa estrema modularità viene raggiunta grazie a pareti flessibili e un'organizzazione intelligente degli spazi 'più sensibili' come bagni e cucine in modo tale da poterli riadattare senza troppi interventi demolitivi.
SCHEDA
Architetti: SsD
Luogo: Seoul, Sud Corea
Architetti incaricati: Jinhee Park AIA, John Hong, SsD
Photographs: Courtesy of SsD