Nei giorni scorsi è stato presentato in commissione Bilancio al Senato un emendamento al decreto Fiscale collegato alla manovra finanziaria che abbassa dall'80% al 60%, per i titolari di concessioni autostradali, la quota di contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo pari o superiore a 150mila euro, relativi alle medesime concessioni autostradali, da affidare mediante procedura a evidenza pubblica.
L'emendamento, di cui è primo firmatario Daniele Borioli del Pd, prevede la modifica dell'articolo 117 del nuovo Codice Appalti e stabilisce che la restante quota del 40% può essere realizzata "da società direttamente o indirettamente controllate o collegate, ovvero tramite operatori individuati mediante procedura a evidenza pubblica, anche di tipo semplificato".
NO DELLA COMMISSIONE. Questo emendamento è stato bocciato dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama. “È un errore grave la bocciatura dell’emendamento al decreto fiscale con il quale si portava a 60/40, per i concessionari autostradali, il rapporto tra gli affidamenti di lavori con procedura di gara e quelli diretti. Un errore che rischiano di pagare i lavoratori, alcune migliaia di persone in tutta Italia, più di mille solo in Piemonte”, commenta il senatore del Partito democratico Daniele Borioli.
“La decisione di presentare, a mia prima firma, l’emendamento bocciato in Commissione – sottolinea Borioli – era sorta nel tentativo di garantire un percorso più graduale, in grado di tutelare in questo passaggio l’occupazione nel settore, del pur sacrosanto principio di trasparenza introdotto dal nuovo codice degli appalti. Questa conclusione, che non so se ci siano i margini per rivedere, era stata peraltro condivisa da tutti i colleghi Pd della Commissione, a cominciare da Stefano Esposito, che del codice è stato relatore. Questa vicenda è resa peraltro ancor più amara e paradossale dal fatto che la mia proposta era scaturita dopo una serie di agitazioni sindacali, e successivamente alle aperture tanto del Ministero dei Lavori Pubblici quanto del Ministero dello Sviluppo Economico alle richieste dei lavoratori. In questo modo, in un Paese che certo non ne ha bisogno, si rischia di aggiungere un’ulteriore problema sociale e occupazionale al già pesante fardello che ostacola la ripartenza del Paese” conclude l’esponente pd.
Ricordiamo che l'attuale normativa prevede l'entrata in vigore ad aprile 2018 dell'innalzamento all'80% del limite del valore dei lavori da affidare con gara pubblica per i titolari di concessioni autostradali. L'emendamento presentato prevedeva la cancellazione di tale aumento – l'”80-20” – per tornare invece al “60-40” del passato.