La Regione Friuli Venezia Giulia ha deciso di coinvolgere gli ordini professionali e le associazioni di categoria nella redazione del piano di azione regionale per gli acquisti verdi, lo strumento in base al quale saranno calibrati i bandi pubblici per l'acquisto di beni e servizi.
A questo proposito si è tenuto martedì a Trieste un primo incontro informativo tra l'assessore regionale all'Ambiente, Sara Vito, e i soggetti interessati per discutere alcune possibili soluzioni da inserire nel documento che è in fase di preparazione.
CODICE APPALTI E CRITERI AMBIENTALI MINIMI. "L'obiettivo principale è di rivedere in chiave green il ruolo della pubblica amministrazione nell'ambito degli acquisti", ha spiegato Vito in apertura di lavori. Il piano dovrebbe essere ultimato entro la fine dell'anno in linea con il codice degli appalti nazionale che ha definito dei criteri ambientali minimi per quanto riguarda gli acquisti degli enti pubblici.
L'impulso verso una logica sostenibile è stato dato dalla Commissione europea, con l'Italia che non solo ha recepito l'orientamento ma è diventata, come ha sottolineato Vito, l'unico Stato dell'Unione europea a rendere gli acquisti verdi un dovere e un obbligo.
Il Friuli Venezia Giulia è quindi destinato a diventare la settima regione italiana a predisporre un piano apposito per gli acquisti green. Lo strumento, una volta redatto, sarà messo a disposizione anche delle amministrazioni comunali.
"Stiamo parlando di un'opportunità - ha concluso Vito - poiché è sbagliato pensare che sviluppo e difesa dell'ambiente siano incompatibili. La politica degli acquisti verdi è quindi realmente un'occasione di rilancio per alcuni settori e dà alle aziende la possibilità di implementare la propria competitività".