Ieri l'Aula del Senato ha approvato il superemendamento al dl Sblocca cantieri che modifica alcuni punti del Codice degli appalti; il testo passa ora alla Camera e deve essere approvato entro il 17 giugno.
“È decisamente un pessimo e pericoloso compromesso tra le due forze al governo del paese – commenta il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini -, che unisce l’idea di una deregulation per tutti i lavori fino a un milione di euro a quella di tornare ad appalti integrati e commissari per le grandi opere come nella fallimentare stagione della legge Obiettivo del 2001”.
Secondo l'associazione ambientalista è particolarmente grave il fatto che il testo non preveda gare per l’assegnazione di opere fino a un milione di euro, ma che queste vengano assegnate in base a semplici trattative con imprese scelte dagli enti pubblici, e che venga meno l’obbligo di indicare preventivamente nell’offerta le imprese destinatarie dei subappalti.
“Abolendo le gare, si cancella ogni trasparenza della procedura – prosegue Edoardo Zanchini – lasciando ampi margini alle infiltrazioni della corruzione. Lo stesso ragionamento vale per l’abolizione dell’indicazione preventiva delle imprese destinatarie dei subappalti, di cui il testo allarga peraltro il campo delle possibilità. È proprio l’indicazione preventiva delle imprese ad aver consentito in questi anni di mettere un argine alla penetrazione di ditte legate alla criminalità organizzata; parliamo infatti di lavori su cui spesso mettono le mani le ecomafie, come il trasporto di rifiuti e il movimento terra.
Non è di questo tipo di riforme che ha bisogno l’Italia ma di procedure che garantiscano qualità ed efficacia delle opere nei territori, trasparenza per premiare le imprese più capaci, sicurezza dei lavoratori”.
Vedi anche: “Sblocca-cantieri e Codice Appalti, via libera dal Senato. Ok a Italia Infrastrutture s.p.a.”