Fisco

Codice Appalti: molto semplificate le procedure fino a 1 MLN, ma ciononostante le gare non si fanno

Secondo l'associazione dei costruttori il problema è più che altro gestionale e politico. Nell'audizione in Parlamento le proposte dell'Ance per la modifica del D.lgs. 50/2016

giovedì 8 settembre 2016 - Redazione Build News

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“Il nuovo Codice dei Contratti, in vigore dal 20 aprile scorso ha introdotto una serie di importanti cambiamenti in un settore decisamente strategico per l’economia. L’Ance ha condiviso gli obiettivi principali della riforma, volti non solo a rendere più efficiente, trasparente e qualificato il mercato dei lavori pubblici, ma soprattutto a combattere in modo deciso l’illegalità e la corruzione.

Naturalmente, ogni profondo cambiamento può esplicare i suoi effetti solo dopo il completamento del quadro regolatorio attuativo - al momento ancora in fieri, con i molteplici schemi di provvedimento ANAC e MIT in via di approvazione – e trascorso un periodo di assestamento che consenta l’assimilazione delle nuove regole.

Ciò premesso, è innegabile, e forse inevitabile, che alcune difficoltà di applicazione siano già emerse in questa fase di avvio del nuovo Codice. Tale situazione, nonostante la tempestività dell’intervento dell’ANAC e del MIT, sta provocando un forte rallentamento dell’attività da parte degli enti appaltanti.”

Lo ha ricordato l'Associazione nazionale dei costruttori edili nel corso dell'audizione che si è svolta ieri presso le Commissioni riunite Lavori pubblici del Senato della Repubblica e Ambiente della Camera dei Deputati nell'ambito dell'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione e sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina sui contratti pubblici.

“Secondo il monitoraggio del Centro studi dell’Ance, nei primi otto mesi del 2016, si evidenzia una dinamica negativa dei bandi di gara per lavori pubblici, dopo gli andamenti positivi del biennio 2014-2015. Nel periodo gennaio-agosto 2016, il numero di pubblicazioni si è ridotto dell’8,6% e l’importo posto in gara è diminuito del 14,8% rispetto allo stesso periodo del 2015. In particolare, il calo maggiore si è registrato successivamente all’entrata in vigore del Codice, con un drastico calo delle pubblicazioni: nel mese di maggio 2016 la flessione ha raggiunto il -28% in numero e -75,2% in valore rispetto allo stesso mese del 2015. Il rallentamento è proseguito anche nei mesi successivi, sebbene nei mesi di luglio e agosto, si sia assistito a una riduzione dell’intensità della caduta (rispettivamente, -9,6% e +3,8% nel numero e -18,8% e -15,7% nell’importo). Va, però, sottolineata la perdurante difficoltà dei Comuni, la cui attività di pubblicazione dei bandi per lavori pubblici si è ridotta, nel periodo maggio-agosto 2016, dell’11% in numero e del 56,7% nell’importo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.”

I DATI DELL'AUTORITÀ ANTICORRUZIONE. L'Ance ricorda che l’andamento negativo della domanda di opere pubbliche “è confermato anche dai dati Anac. Secondo l’Autorità, nel periodo compreso tra il 19 aprile e il 31 maggio 2016, si è registrata una riduzione del 58% del numero e del 74,2% dell’importo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale flessione, si è solo lievemente attenuata nel periodo tra il 19 aprile e il 30 giugno, risultando pari al 62% in termini di importo e al 53% in termini di numero. Queste difficoltà sono state evidenziate da molti osservatori e sono oggetto di grande attenzione anche da parte della Commissione europea. La Commissione, infatti, ha rilevato il permanere di difficoltà di applicazione, evidenziando la necessità di mettere le amministrazioni in condizione di attuare pienamente il Codice e chiedendo al Governo di attuare misure concrete per assicurare la completa attuazione delle regole europee in Italia.”

In questo quadro, oltre a ribadire la propria condivisione dell’impianto generale delle nuove regole e vista la portata della riforma, l’Ance “si è resa disponibile a fornire supporto alle istituzioni e alle stazioni appaltanti per cercare di superare l’attuale fase di stallo. Si tratta di una necessità ancora più evidente alla luce degli ultimi dati diffusi dall’Istat sull’andamento dell’economia nel secondo trimestre 2016 e dell’andamento, sempre più preoccupante, degli investimenti degli enti locali. Il rischio concreto è che la fase di implementazione del nuovo Codice non consenta di raggiungere gli obiettivi auspicati in termini di rilancio degli investimenti nel 2016.”

IL PROBLEMA È GESTIONALE E POLITICO. Secondo i costruttori il rallentamento dell’attività delle stazioni appaltanti “potrebbe essere evitato a fronte di un più forte impegno delle pubbliche amministrazioni per adeguarsi rapidamente al nuovo sistema, tornando così a mettere al più presto in gara le opere, ove ciò sia già possibile. Ad esempio, le procedure di gara fino ad 1 milione di euro sono state fortemente semplificate e rappresentano l'84% dei bandi. Ci si chiede come mai non si facciano le gare. Il problema sembra quindi più che altro gestionale e politico, risolvibile attraverso un impulso da parte degli organismi di vigilanza sul settore nonché a quelli di concertazione esistenti (come la Conferenza Stato-Regioni).”

Tuttavia “questo impegno rischia di non essere sufficiente, da solo, a far ripartire in tempi brevi un comparto che, notoriamente, svolge un ruolo fondamentale per la ripresa e la tenuta stessa dell'economia e del Paese. In particolare, alcuni passaggi del Codice andrebbero comunque migliorati, anche prima del varo del decreto correttivo, atteso entro fine anno. La Cabina di Regia, appena istituita presso la Presidenza del Consiglio, potrà dare un impulso importante in tal senso.”

LE PROPOSTE DEI COSTRUTTORI PER MIGLIORARE IL NUOVO CODICE. Le proposte dell'Ance di modifica normativa (IN ALLEGATO) riguardano, in particolare, le seguenti tematiche:

- qualificazione SOA con riferimento: al periodo di riferimento temporale per comprovare i requisiti SOA; ai criteri reputazionali delle imprese; ai requisiti del direttore tecnico;

- qualificazione per importi sopra i 20 milioni di euro;

- criteri di aggiudicazione;

- subappalto;

- appalti integrati e affidamenti a contraente generale;

- concessioni e Partenariato Pubblico Privato con riferimento al tetto del 30% al contributo pubblico e al closing finanziario entro 12 mesi;

- opere di urbanizzazione a scomputo;

- opere di urbanizzazione e convenzioni urbanistiche ante 19 aprile 2016;

- opera pubblica realizzata a spese del privato - Art. 20 del D.lgs. 50/2016.

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