Una norma del nuovo Codice Appalti rischia di infliggere un duro colpo ai piccoli progettisti.
L'articolo 93 del Codice Appalti approvato il 3 marzo dal Consiglio dei ministri, avente ad oggetto le garanzie per la partecipazione alla procedura, stabilisce che l’offerta presentata deve essere corredata da una garanzia fideiussoria di natura accessoria, denominata “garanzia provvisoria” pari al 2 per cento del prezzo base indicato nel bando o nell'invito, sotto forma di cauzione o di fideiussione, a scelta dell'offerente.
Nel caso di procedure di gara realizzate in forma aggregata da centrali di committenza, l'importo della garanzia è fissato nel bando o nell'invito nella misura massima del 2 per cento del prezzo base. La cauzione può essere costituita, a scelta dell'offerente, in contanti o in titoli del debito pubblico garantiti dallo Stato al corso del giorno del deposito, presso una sezione di tesoreria provinciale o presso le aziende autorizzate, a titolo di pegno a favore dell'amministrazione aggiudicatrice.
PENALIZZATI SOPRATTUTTO I PICCOLI STUDI. Il nuovo Codice, dunque, reintroduce l'obbligo per i servizi di progettazione di versare la cauzione, laddove invece il vecchio Codice lo escludeva. Attualmente infatti, a copertura degli errori tecnici di progettazione, può essere richiesta solamente una polizza. La reintroduzione della cauzione penalizzerebbe soprattutto i piccoli studi.