L'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) ha pubblicato la Relazione semestrale – 1° semestre 2023 – che fornisce un quadro riepilogativo dell’attività di vigilanza collaborativa svolta dall’Ufficio “Vigilanza collaborativa, vigilanze speciali e centrali di committenza” ai sensi dell’art. 213, comma 3, lettera h), del d.lgs. 50/2016, in vigore fino al 30 giugno 2023.
La relazione è predisposta ai sensi dell’art. 10 del regolamento di vigilanza collaborativa del 30 marzo 2022, ed è stata sottoposta all’attenzione del Consiglio dell’Autorità nell’adunanza del 19 settembre 2023.
Il nuovo Codice degli Appalti ha rafforzato la “vigilanza collaborativa” esercitata da Anac nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.
“Dialogo-supporto” con le stazioni appaltanti
La vigilanza collaborativa, quale forma particolare ed eccezionale di verifica, prevalentemente preventiva e finalizzata a garantire il corretto svolgimento delle operazioni di gara e ad impedire tentativi di infiltrazione criminale, prevede lo svolgimento di una serie di attività da realizzarsi in una logica di continuo e tempestivo “dialogo-supporto” con le stazioni appaltanti, fornendo loro, preventivamente all’adozione formale degli atti di gara, osservazioni/rilievi sulla corretta ed uniforme interpretazione della normativa, anche attraverso l’indicazione di best practices, con la finalità di prevenire ex ante le criticità ricorrenti nel sistema degli appalti e delle concessioni. Per tale ragione un siffatto sistema di controllo, per essere esercitato efficacemente, si focalizza su particolari specifici casi ad alto rischio di corruzione, come espressamente segnalato dalla citata lettera h) dell’art. 213 d.lgs. 50/2016 che fa riferimento appunto ad ‘affidamenti di particolare interesse’. Relativamente a questi affidamenti, su richiesta delle stazioni appaltanti interessate, la vigilanza collaborativa è stata espletata attraverso la verifica della conformità degli atti di gara alla normativa di settore, l’individuazione di clausole e condizioni idonee a prevenire tentativi di infiltrazione criminale, di situazioni di conflitto di interesse, nonché tramite il monitoraggio dell’intera procedura di gara nelle distinte fasi di predisposizione dei documenti, svolgimento della procedura e aggiudicazione della stessa. Talvolta questa forma collaborativa di vigilanza è stata estesa, in casi di particolare criticità, anche alla fase di esecuzione del contratto.
Le modalità di svolgimento sono contenute in appositi protocolli di azione che prevedono l’individuazione delle fattispecie da sottoporre a vigilanza, l’elenco della documentazione da esaminare, la descrizione del procedimento di vigilanza, la durata della collaborazione e le eventuali clausole di legalità da inserire nei bandi di gara.
30 procedure sottoposte a vigilanza per un valore di 4,07 miliardi
Le procedure sottoposte a vigilanza collaborativa durante il semestre di riferimento, aventi ad oggetto molteplici settori di intervento (di cui n. 14 nell’ambito dei lavori pubblici, n. 13 nell’ambito dei servizi e n. 3 nell’ambito dei servizi di ingegneria), sono state complessivamente 30, per un valore complessivo di oltre 4,07 miliardi di euro e, nell’ambito di tali procedure, sono stati rilasciati complessivamente 68 pareri. Su 33 pareri dei complessivi 68 (48% del totale) emessi, sono stati formulati rilievi.
In una tabella sono riportati, per ciascuna fase di ogni procedura vigilata, il numero dei pareri emessi, la tipologia degli stessi in relazione alla presenza di rilievi o meno e l’importo degli affidamenti. Infine è stato evidenziato il tempo medio di rilascio dei pareri, quantificato in 6 giorni medi e calcolato sulla base dei giorni lavorativi trascorsi dall’acquisizione della richiesta della stazione appaltante al protocollo generale dell’Autorità all’invio del parere sottoscritto dal Presidente dell’ANAC.