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Codice crisi d'impresa e insolvenza, approvato il nuovo decreto correttivo con importanti novità

“Apprezzamento” è stato espresso dal presidente dei commercialisti, Elbano de Nuccio: “Le modifiche apportate sono estremamente significative, sia per i professionisti ordinistici impegnati nella gestione della crisi di impresa, sia per la riuscita di alcuni nuovi istituti previsti dal Codice”

martedì 11 giugno 2024 - Alessandro Giraudi

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Nella riunione di ieri 10 giugno 2024, il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha approvato in prima lettura un decreto legislativo relativo a disposizioni integrative e correttive al Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, di cui al decreto legislativo 12 gennaio 2019 n. 14.

Lo schema di decreto legislativo è composto di oltre cinquanta articoli, recante disposizioni integrative e correttive al Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Si tratta del terzo correttivo apportato, in ordine temporale, e si inserisce nel quadro degli impegni assunti col PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). In particolare, lo schema di decreto legislativo provvede a correggere taluni difetti di coordinamento normativo emersi a seguito dei precedenti correttivi, a emendare alcuni errori materiali ed aggiornare i riferimenti normativi, nonché a fornire chiarimenti ad alcuni dubbi interpretativi emersi in sede di applicazione del Codice.

Commercialisti: “Modifiche molto importanti”

“Il decreto correttivo del Codice della crisi approvato dal Consiglio dei ministri, con cui si chiarisce e migliora il testo del decreto legislativo del 2019, rappresenta una svolta fondamentale per la piena riuscita dello stesso codice. Le modifiche apportate al testo sono estremamente significative, sia per i professionisti ordinistici impegnati nella gestione della crisi di impresa, sia per la riuscita di alcuni nuovi istituti previsti dal Codice”. È il commento del presidente de commercialisti, Elbano de Nuccio. Il numero uno della categoria, che è anche componente dell’Osservatorio permanente sulla crisi di impresa istituito presso il Ministero della Giustizia, sottolinea come “alcune delle novità contenute nel decreto correttivo sono state fortemente volute dai Commercialisti, che hanno lavorato in accordo con il Consiglio nazionale forense, confrontandosi costantemente con il Ministro Carlo Nordio e con il Viceministro Francesco Paolo Sisto, che ringrazio per l’attenzione dimostrata nei confronti delle proposte migliorative da noi avanzate”. “Le modifiche apportante al testo – aggiunge – consentiranno di superare ampiamente importanti criticità alla base della prima stagione del Codice della crisi”.

Rivisto il meccanismo della segnalazione anticipata per l’emersione della crisi

“Decisamente apprezzabili” – secondo de Nuccio – “le modifiche all’art. 25-octies in cui viene rivisto il meccanismo della segnalazione anticipata per l’emersione della crisi di impresa. In particolare, per quanto di più stretto interesse dei Commercialisti, il testo del decreto contiene la riformulazione, sollecitata da tempo dal Consiglio Nazionale, dell’art. 25-octies prevedendo l’attenuazione o anche l’esclusione della responsabilità per i sindaci che siano attivati tempestivamente con la segnalazione all’organo amministrativo, ma anche circoscrivendo in modo adeguato i termini e le condizioni per considerare tempestiva tale segnalazione: sessanta giorni dalla conoscenza effettiva (e non dalla teorica conoscibilità) delle condizioni di crisi. Un traguardo storico che si accompagna alla modifica dei presupposti della responsabilità dei sindaci prevista dall’art. 2407 approvata dalla Camera la settimana scorsa, ed è altresì di buon auspicio per quella che sarà la revisione dei reati fallimentari, in corso, per la quale il Consiglio Nazionale ha in più occasioni sollecitato di veder ripristinato il perimetro del “dolo eventuale” con la prova necessaria della intenzionalità”.

L’albo dei Gestori diventa elenco, riconosciute le prerogative degli Ordini

Tra le modifiche approvate anche quelle all’art. 356 del Codice. “L’albo dei Gestori diventa elenco – ha sottolineato de Nuccio – con un riconoscimento delle prerogative degli Ordini professionali vigilati dal Ministero che, per definizione normativa, sovrintendono alla gestione degli albi. Si differenziano così i professionisti ordinistici da quanti non lo sono: per loro viene finalmente meno l’obbligo del tirocinio attualmente previsto nel testo vigente”. Ridotti significativamente anche gli obblighi di aggiornamento. Molto apprezzato dalla categoria anche l’inserimento esplicito che gli ordini professionali possono stabilire criteri di equipollenza tra l’aggiornamento biennale e i corsi di formazione professionale continua.

Composizione negoziata, nuova norma su disciplina di accordi transattivi per i crediti tributari

Altra novità fortemente sostenuta dai commercialisti è quella che interessa la composizione negoziata. Il Codice della crisi è stato integrato con una disposizione di nuovo conio recante la disciplina di accordi transattivi per i crediti tributari. “Trattandosi di un accordo di natura privatistica che viene validato dal tribunale con i creditori pubblici, si confida nella novità per favorire la diffusione della composizione negoziata e la riuscita delle trattative nei casi in cui l’indebitamento principale sia verso l’Erario. Abbiamo finalmente uno strumento, fortemente sostenuto da me e dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, per il sostegno alle imprese e al sistema Paese”, ha concluso il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti.

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