Riportiamo di seguito il testo della lettera che il Presidente Sergio Ventricelli di CONFIMI Edilizia ha indirizzato al Ministero delle Infrastrutture e al ministro Matteo Salvini:
"Confimi Edilizia che ho l’onore di presiedere da cinque anni, rappresenta una significativa parte della filiera delle costruzioni, ivi compresa una consistente area composta da aziende specialistiche. Attività, quest'ultime, che si basano su importanti investimenti in risorse umane, mezzi e formazione. Ciò premesso e apprezzando la cordialità con la quale Lei e il Suo Ministero Vi approcciate al dialogo con i rappresentanti delle imprese, con la presente ribadiamo il fatto che se le imprese generali non possono più usare i lavori subappaltati per qualificarsi in una attività che non sono in grado di svolgere, ciò non rappresenta alcun ostacolo all'eventualità di ricorso al subappalto, casomai, una garanzia per la qualità dell'opera e la sicurezza in cantiere. Il subappalto, a nostro avviso, resta dunque pienamente utilizzabile con tutte le regole previste dall’art.119 del Codice dei Contratti, senza alcuna limitazione ulteriore. Non si comprende, dunque, perché mai l’appaltatore dovrebbe essere disincentivato dall’utilizzo del subappalto, come si sente dire da talune parti nelle ultime settimane: il subappalto è, e rimane, uno degli strumenti utilizzabili per svolgere attività che l’impresa generale non può o non vuole eseguire, alla pari di altre forme giuridiche come il Raggruppamento Temporaneo di Imprese, la Rete di Imprese, il Consorzio, ecc, La nostra opinione è che la vera preoccupazione di talune imprese generali non sia l’ipotetico “disincentivo” all’uso del subappalto quanto la perdita di attestazioni, che renderanno necessario utilizzare imprese qualificate sul serio per fare i lavori, piuttosto che risorse non qualificate, ma utilizzabili grazie alle suddette qualificazioni su carta. L’attuale previsione è quindi, a nostro parere, perfettamente allineata alla Legge Delega perché, come già scritto, non limita affatto l’uso del subappalto. In definitiva, pur comprendendo la Sua attenzione nel voler rimandare a una verifica degli effetti della nuova previsione, ci permettiamo di far presente che qualora - speriamo mai - si consentisse alle imprese generali di utilizzare i lavori subappaltati per qualificarsi in attività svolte da altri, perderebbe di sostanziale valore anche tutto il sistema delle qualificazioni comprese le Attestazioni SOA."