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Codice etico ingegneri, presentata la prassi di riferimento UNI-Ordine Ingegneri di Milano

Individuato nei dilemmi etici lo strumento più efficace per stimolare il professionista a ragionare su tematiche etiche e per sviluppare una propria cultura dell’integrità

mercoledì 3 maggio 2017 - Redazione Build News

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Creare un Codice Etico secondo modalità "dal basso verso l’alto" per promuovere la diffusione della cultura dell’integrità e lo sviluppo del ragionamento etico dei professionisti andando oltre le casistiche di problematiche previste dal Codice Deontologico e partendo dall’esame di situazioni reali: è l’obiettivo raggiunto dalla collaborazione tra l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano e UNI, il cui risultato è stato presentato oggi a Milano in occasione di una conferenza stampa in cui sono intervenuti il Direttore Generale UNI Ruggero Lensi, il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano Bruno Finzi e la Presidente della Commissione Etica dell'Ordine degli Ingegneri di Milano Patrizia Giracca.

Partendo dai presupposti che nessun Codice Deontologico potrà mai includere tutti i casi di problematiche etiche che un ingegnere può trovarsi ad affrontare nella sua vita professionale e che, per migliorare e sviluppare la competenza etica delle persone, è necessario confrontarsi su temi etici, la Commissione Etica dell’Ordine degli Ingegneri di Milano e UNI hanno individuato nei dilemmi etici lo strumento più efficace per stimolare il professionista a ragionare su tematiche etiche e per sviluppare una propria cultura dell’integrità (vd. "Dilemmi Etici alla base del Codice Etico degli Ingegneri: UNI/PdR 21:2016 linee guida per l’elaborazione di un codice etico"). Proprio sulla base di sei dilemmi etici, sviluppati a partire da esperienze reali, note o vissute personalmente dai componenti della Commissione Etica, è stato costituito il Codice Etico dell’Ordine degli Ingegneri, che presenta ipotetiche situazioni di incertezza decisionale che un ingegnere può dover affrontare durante la sua vita professionale e per le quali deve decidere quale comportamento tenere sulla base della propria coscienza.

Ma l’obiettivo è a lungo termine: elaborare una vera e propria biblioteca di dilemmi da nutrire e far crescere grazie all’apporto di tutti gli iscritti all’Ordine che vorranno contribuire raccontando altre situazioni di incertezza etica vissute personalmente nello svolgimento della propria professione, da considerarsi come una sorta di bagaglio esperienziale su cui riflettere per sviluppare la propria competenza etica.

Inoltre, per diffondere questo modello innovativo anche ad altre categorie professionali e associazioni, UNI ha elaborato e pubblicato nel 2016 la prassi di riferimento UNI/PdR 21 (vd. Le prassi pubblicate) contenente le linee guida per l’elaborazione di un codice etico quale strumento essenziale per lo sviluppo del ragionamento morale dei professionisti.

"Il progetto che presentiamo è sicuramente rivoluzionario per il mondo della professione ingegneristica italiana così come è stata intesa sino ad oggi" - ricorda Bruno Finzi. "Come Ordine degli Ingegneri di Milano ci rendiamo conto della necessità di sviluppare una sempre più accresciuta cultura dell’integrità. Le regole, seppur stringenti, non bastano. Il professionista deve essere aiutato a crescere rispetto a questo aspetto così determinante e discriminante. Ci fa inoltre piacere riscontrare che questo progetto sta riscuotendo l’interesse di altri Ordini professionali. Vuol dire che abbiamo imboccato la strada giusta", conclude Finzi.

Ruggero Lensi ha aggiunto che se la normazione, storicamente, ha sempre operato nella logica delle regole, da tempo si occupa anche di approcci basati sui valori, in particolare da quando ha affrontato il tema della responsabilità sociale delle imprese mediante lo sviluppo della norma internazionale ISO 26000.

"Si tratta di una grande novità" –ha spiegato. "Abbiamo codificato il modello per la definizione di un codice etico, una metodologia che interessa tutte le professioni e che si basa sulla consapevolezza e la capacità di riconoscere i dilemmi davanti ai quali ci troviamo tutti i giorni e per i quali dobbiamo prendere delle decisioni che avranno inevitabilmente un impatto su noi stessi, su chi ci circonda e sulla società in generale. E’ proprio un approccio di responsabilità sociale del professionista che deve avere la capacità di gestire i propri dilemmi etici".

Citando una definizione sull'integrità dei professionisti Patrizia Giracca, ha invece spiegato che "essere integri significa non solo fare la cosa giusta ma farla nel modo giusto anche quando nessuno ti sta guardando", chiarendo cioè che ciascuno di noi dovrebbe riuscire a prendere delle decisioni corrette su come comportarsi anche indipendentemente dal contesto che lo circonda.

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