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Cogenerazione, teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti: raccomandazioni dall'UE

La Commissione europea ha fornito orientamenti per l’interpretazione dell’articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791 sull'efficienza energetica per quanto riguarda la fornitura di riscaldamento e raffrescamento

mercoledì 11 settembre 2024 - Alessandro Giraudi

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“La cogenerazione ad alto rendimento e il teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti possono generare notevoli risparmi di energia primaria nell’Unione e apportare benefici per il clima. Nella direttiva (UE) 2023/1791 si sono pertanto rafforzati i requisiti per la cogenerazione ad alto rendimento e il teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti. L’aggiunta di requisiti di pianificazione impone ai gestori dei sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento che producono complessivamente più di 5 MW di disporre di un piano per convertire i loro sistemi in sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficienti”.

Lo ha evidenziato la Commissione europea nella Raccomandazione (UE) 2024/2395 del 2 settembre 2024, che stabilisce orientamenti per l’interpretazione dell’articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791 sull'efficienza energetica (rifusione della direttiva 2012/27/UE) per quanto riguarda la fornitura di riscaldamento e raffrescamento.

La nuova Raccomandazione è pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea Serie L del 9 settembre.

L’articolo 26 della direttiva

L’articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791 promuove la trasformazione dei sistemi di fornitura di riscaldamento e raffrescamento in sistemi puliti e neutri in termini di emissioni di carbonio. Al fine di conseguire gli obiettivi dell’Unione in materia di energia e clima, il settore del riscaldamento e del raffrescamento deve ridurre drasticamente il consumo di energia e l’uso di combustibili fossili, visto che nel 2022 solo il 24,9 % dell’energia usata in questo settore proveniva da fonti rinnovabili.

Uso più ampio del calore di scarto

“Un’integrazione più ampia del sistema energetico rappresenta un’altra fonte di risparmio energetico in larga parte non sfruttata. L’analisi costi-benefici della fornitura di riscaldamento e raffrescamento derivante dal calore o dal freddo di scarto rilasciati dai grandi utenti di combustibili ed energia elettrica contribuisce a individuare nuove soluzioni per coprire la domanda di calore o di freddo a livello locale o nelle reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento. Un uso più ampio del calore di scarto nelle reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento contribuisce a soddisfare i requisiti della direttiva (UE) 2023/1791 per quanto riguarda i sistemi di teleriscaldamento”, si legge nella nuova Raccomandazione. “Diverse disposizioni della direttiva (UE) 2023/1791 sulla fornitura di riscaldamento e raffrescamento sono di natura tecnica, in particolare il significato dei parametri tecnici. Il loro contenuto merita ulteriori chiarimenti per quanto riguarda la loro interpretazione. Al fine di garantire un approccio più armonizzato negli Stati membri, è opportuno evidenziare gli aspetti tecnici dell’attuazione dell’articolo 26, insieme alle possibili soluzioni”.

Recepimento entro l’11 ottobre 2025, ad eccezione del paragrafo 3

Gli Stati membri sono tenuti a mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative che recepiscono l’articolo 26 della direttiva (UE) 2023/1791 entro l’11 ottobre 2025, ad eccezione del paragrafo 3 che prevede un termine di recepimento anticipato. Gli Stati membri hanno la facoltà di scegliere come recepire e attuare i requisiti relativi all’efficienza nella fornitura di riscaldamento e raffrescamento, optando per le modalità che più si confanno alle circostanze nazionali. In questo contesto è raccomandabile interpretare le disposizioni pertinenti della direttiva (UE) 2023/1791 in modo concorde, così da contribuire a una lettura uniforme della direttiva (UE) 2023/1791 in tutti gli Stati membri in sede di elaborazione delle misure di recepimento.

Leggi anche: “Efficienza energetica al primo posto e direttiva 2023/1791: orientamenti dall'UE

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