Con un parere approvato dal Consiglio lo scorso 21 giugno e inviato all’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute di Torino, l’Autorità Anticorruzione ha di fatto dato il via libera alla gara per il Parco della Salute e della Scienza del capoluogo piemontese. Anac ha, infatti, indicato come procedere di fronte all’eccezionale aumento dei prezzi dei materiali e dei costi energetici degli ultimi mesi, causa in molti casi di blocco di lavori e di gare deserte perché le imprese non riescono più a rientrare nei costi e a rispettare i preventivi di gara.
L’Autorità ha suggerito alla Stazione appaltante di non modificare alcun documento di gara, potendo così procedere con maggiore celerità e senza dover rifare la gara. Anac ha indicato invece di consentire agli operatori economici partecipanti di poter far riferimento ai prezzari più aggiornati, nella redazione del progetto definitivo.
Per quanto riguarda le concessioni, Anac precisa che la normativa ammette la possibilità che, in corso di esecuzione, “sia adottato ogni più opportuno intervento, nel caso in cui risulti dimostrato che fatti non riconducibili al concessionario abbiano determinato il venir meno delle condizioni originariamente pattuite”.
I fatti
L’Azienda ospedaliera di Torino aveva inviato lo scorso 5 maggio una richiesta di parere ad Anac, in merito alla legittimità di un possibile intervento sulla documentazione di gara per tener conto dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia, oltre che in generale per l’inflazione. Entrambi i concorrenti alla gara avevano formulato richieste di chiarimento sulle conseguenze dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzioni e dell’energia. Uno dei due concorrenti ha addirittura prospettato che l’aumento dei costi inciderà di circa il 25% con pari incidenza sui parametri economici posti a base di gara, ovvero sia sul contributo pubblico che sul corrispettivo per la quota investimento e per quella dei servizi. L’altro, invece, ha fatto riferimento ai costi dei vettori energetici, evidenziando che il gas ha avuto un aumento del 180%, mentre l’energia elettrica del 298%. Conseguentemente, ha richiesto di rivalutare il corrispettivo per la quota vettori energetici a partire dalla pubblicazione del bando di gara, consentendo un aumento del corrispettivo annuale posto a base di gara.
Le richieste di Anac a Governo e Parlamento
Nei mesi scorsi Anac è intervenuta più volte, chiedendo a governo e parlamento di estendere la portata del decreto legislativo N.4/2022 (decreto Sostegni ter), ampliando i correttivi sui prezzi individuati dal governo. Anac ha infatti richiesto di estendere il meccanismo di compensazione in corso di esecuzione, che attualmente riguarda i soli appalti di lavori, ai contratti di appalto di servizi e forniture. Purtroppo, le nuove disposizioni previste dal legislatore riguardano solo gli appalti, concernenti procedure di gara avviate a partire dal 22 gennaio 2022. Nulla viene detto specificamente riguardo le concessioni.
Le indicazioni di Anac
Anac ha cercato di individuare all’interno del contesto normativo vigente, una possibile soluzione per Torino, e per i casi analoghi. Per prima cosa ha indicato all’Azienda ospedaliera di non procedere con una modifica della gara, della documentazione e del regolamento, perché comporta troppi rischi, sia nei tempi di durata che in possibili blocchi successivi. Ha invece dato indicazione di raccogliere l’esigenza espressa dai concorrenti, ritenuta giustificata, garantendo loro di presentare un’offerta finale, comprensiva del progetto definitivo, che sia effettivamente sostenibile sotto il profilo economico, alla luce dei prezzi correnti al momento della sua redazione, in modo da rispettare anche la condizione che il progetto economico finanziario sia in equilibrio.
Gli operatori economici hanno presentato il progetto di fattibilità, infatti, nel maggio 2021, quando le condizioni di mercato erano totalmente diverse, e il tasso di inflazione era calcolato all’1,7% annuo. Facendo leva, invece, sull’articolo 23 del Codice degli Appalti del 2016, Anac ha fatto presente che ciò che conta è la progettazione definitiva, che può essere modificata in modo che l’offerta risulti economicamente sostenibile.
Quindi l’indicazione alla Azienda Ospedaliera è di integrare la gara, con corrispondenti previsioni precisando che è ammesso (cioè richiesto) che i concorrenti nell’elaborazione del proprio progetto definitivo, tengano conto dei prezzari di riferimento più aggiornati (e non più quelli utilizzati per l’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica). Nello stesso tempo, i concorrenti indicano anche le lavorazioni che invece ritengono di poter offrire in base agli stessi prezzi della prima offerta.
Tale soluzione, per Anac, consente il rispetto della par condicio, e uno sbocco coerente con la natura della procedura prescelta, ossia il dialogo competitivo, trattandosi soltanto di una attualizzazione dei prezzi di mercato sulla base di prezzari ufficiali. Oltre, naturalmente, a consentire ai concorrenti di non vincolarsi a svolgere prestazioni non sostenibili. Va ricordato, infatti, che la modalità procedurale prescelta non ha posto a base di gara un prezzario, ma si è limitata a fissare l’importo massimo dell’intervento, fornendo un quadro economico generale. Inoltre, in base a questa, ciascun operatore presenterà la propria offerta finale, tenuto conto della proposta presentata durante il dialogo.