Per rendere sostenibile l’onere delle rinnovabili per le imprese “la strada maestra è riallocare gradualmente una quota dei costi sulla fiscalità generale”.
È il parere dell'associazione Nens, che - insieme alla testata on line “ilcampodelleidee.it” - ha definito 10 proposte di riforma della politica energetica italiana, frutto di un lavoro di alcuni mesi attraverso cinque seminari di studio chiusi al pubblico, ai quali hanno partecipato studiosi, esperti, rappresentanti del governo, del Parlamento e delle principali aziende energetiche.
Le 10 proposte sono state presentate lunedì 30 marzo 2015 nel corso di un convegno all’Enea, alla presenza dei ministri e dei presidenti delle commissioni parlamentari interessati al tema dell’energia.
EFFICIENZA ENERGETICA, STABILIZZARE LE DETRAZIONI FISCALI. Per quanto riguarda l'efficienza energetica, Nens auspica la stabilizzazione degli incentivi fiscali e anche la “portabilità” del credito fiscale decennale consentendo, ad esempio, ai cittadini di scontarlo in banca e recuperare così subito una parte consistente dell’investimento.
RIQUALIFICAZIONE EDILIZIA SPINTA. Occorre inoltre puntare su una “riqualificazione edilizia spinta” attraverso interventi su interi edifici che consentirebbero un risparmio energetico anche triplo rispetto a quello ottenibile con interventi sulle singole unità immobiliari.
POLITICA INDUSTRIALE DI SOSTEGNO. L'efficienza energetica, osserva l'associazione, necessita di una politica industriale di sostegno nella forma di “un più incisivo intervento pubblico per il rilancio della ricerca industriale nel settore”, ad esempio “nell’eliminazione del riferimento alla sola ricerca incrementale nella attuale norma della legge di stabilità, almeno per l’efficienza energetica, unita ad un significativo incremento delle risorse pubbliche destinate ad incentivare questi investimenti”.
LE ALTRE PROPOSTE. Tra le altre proposte: contrastare il dumping ambientale con i border tax adjustements; riformare l'emission trading scheme; utilizzare nuove tecnologie per la produzione di carburanti di qualità più elevata; introdurre l'obbligo di non superare un certo limite di import di gas da un solo Paese; riformare il mercato del giorno prima (mercato elettrico all'ingrosso), mentre per quanto riguarda il mercato elettrico retail, secondo Nens “eliminare l'acquirente unico non è una liberalizzazione”.