Si è svolto a Roma il convegno “Dagli Elettroni ai Bit. Le trasformazioni del lavoro nel settore elettrico” promosso da ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento), Elettricità Futura (Associazione delle imprese elettriche italiane) e Utilitalia (Federazione delle imprese acqua ambiente ed energia).
Al centro del confronto tra imprese, sindacati e istituzioni, una ricerca del Politecnico di Torino – IN ALLEGATO - sulla Quarta Rivoluzione Industriale e sugli effetti che l’Internet of Things, l’Intelligenza Artificiale, i Big Data, la Robotica e la Realtà Aumentata comporteranno nel mondo dell’energia e nel mercato occupazionale.
Il settore elettrico si può considerare infatti un’apripista: l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro si sta manifestando con anticipo rispetto ad altri comparti industriali con l’introduzione di nuovi strumenti e l’incremento di processi come la decarbonizzazione che andranno a generare nuovi contesti operativi in cui il ruolo del lavoratore non sarà marginale. Diventerà infatti sempre più importante il coinvolgimento dei ruoli operativi nell’innovazione, che porterà alla nascita di nuove professionalità e competenze.
Riportiamo di seguito le dichiarazioni dei presidenti delle associazioni promotrici che sono intervenuti nella tavola rotonda “Transizione energetica: la sfida dell’innovazione”.
Simone Togni, Presidente ANEV:
La trasformazione del lavoro derivante dall’applicazione delle nuove tecnologie fornirà nei prossimi anni importanti elementi di innovazione e di trasformazione dei lavori tradizionali. L’aumento del numero di lavoratori che nel settore energetico si avrà grazie allo sviluppo e alla realizzazione di nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili, necessari per portare a termine la transizione energetica prevista dagli accordi internazionali, sarà sempre più orientato verso i servizi digitali che le nuove tecnologie offriranno. Questa evoluzione porterà sicurezza energetica e sicurezza sul lavoro e aiuterà la transizione energetica in modo sostenibile anche da un punto di vista occupazionale. È indispensabile quindi predisporre tutti quegli elementi necessari a formare queste nuove risorse e a riconvertire quei lavoratori che dovranno garantire la realizzazione della transizione, per questo serve uno sforzo da parte di tutte le forze in campo, per rendere il meno traumatico possibile il percorso di trasformazione iniziato.
Simone Mori, Presidente Elettricità Futura:
Siamo convinti che sia stato molto importante l’aver promosso un dibattito sullo sviluppo di questo settore in cui emerge una forte esigenza di responsabilità condivisa fra decisori politici, imprese, organizzazioni sindacali e istituzioni educative nel gestire la transizione e assicurare l’occupabilità di tutte le fasce di lavoratori. Un processo di profondo cambiamento che, se affrontato in maniera responsabile, genererà grandi vantaggi per la nostra società, attraverso migliori e più efficienti modelli di produzione, nuove opportunità occupazionali e maggiore partecipazione dei consumatori.
Stefano Donnarumma, Vicepresidente Utilitalia:
La transizione energetica è una grande sfida per il Paese. Utilizzare al meglio le tecnologie e i processi digitali può rappresentare una grande grande opportunità per le imprese e per gli addetti del settore. Gli investimenti in formazione, l’analisi degli effetti delle innovazioni, lo sviluppo di nuove competenze ed un rafforzamento dei legami con il sistema scolastico sono oggi vie obbligate, dimostra lo studio, per un miglioramento complessivo del sistema dei servizi pubblici. Il tutto garantendo contemporaneamente gli obiettivi di tutela del lavoro e di tutela dell’ambiente. Questo potrebbe contribuire a spingere i nostri giovani a restare in Italia ed a mettere le loro menti al servizio del Paese. Ma è necessario investire anche sulla preparazione dei lavoratori in riferimento all’utilizzo proficuo delle nuove tecnologie. E’ di fondamentale importanza, infine, che vi sia piena consapevolezza e convergenza su questi temi da parte di tutte le Parti sociali, qualificando la contrattazione collettiva, integrata con quella aziendale, ed innovando i sistemi gestionali. Lavorando in tal modo riusciremo a crescere in modo migliore. Più strutturale.