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Comitato Colao: presentato il rapporto "Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”

Infrastrutture e Ambiente volano del rilancio. Semplificare l’applicazione del Codice degli appalti ai progetti di natura infrastrutturale

mercoledì 10 giugno 2020 - Redazione Build News

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Il Comitato di esperti in materia economica e sociale, presieduto da Vittorio Colao, ha presentato al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il rapporto "Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”.

L’obiettivo dell’insieme delle iniziative proposte dal Comitato è quello di accelerare lo sviluppo del Paese e di migliorare la sua sostenibilità economica, sociale e ambientale, in linea con l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con gli obiettivi strategici definiti dall’Unione europea, ai quali saranno connessi anche i finanziamenti del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e numerosi strumenti finanziari straordinari, tra i quali il fondo “Next Generation EU” recentemente proposto dalla Commissione europea.

Nel rapporto si legge che “Il rilancio del nostro Paese non può prescindere dallo stimolo agli investimenti in infrastrutture, materiali e immateriali, e in tutela del capitale naturale, di cui l’Italia è ricchissima e che costituisce un asset indispensabile anche per la strategia nazionale per “Turismo, Arte e Cultura”.

L’arretratezza di cui l’Italia oggi soffre rispetto agli altri paesi OCSE è una zavorra pesante sulla strada del rilancio. Per ridurre il forte svantaggio infrastrutturale del Paese, si stima che il fabbisogno di investimenti in infrastrutture sia di oltre € 300 Mld nel prossimo quinquennio e che, attraverso opportuni interventi, si possa procedere ad un’accelerazione straordinaria del valore di € 50-100 Mld nei prossimi 18 mesi. Gli sviluppi infrastrutturali devono privilegiare senza compromessi la sostenibilità ambientale, favorendo la transizione energetica e il “saldo zero” in termini di consumo del suolo, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”.

SEMPLIFICARE L’APPLICAZIONE DEL CODICE DEGLI APPALTI. Secondo il Comitato occorre semplificare l’applicazione del codice degli appalti ai progetti di natura infrastrutturale:

i. Applicare tel quel alle infrastrutture “di interesse strategico” le Direttive europee

ii. Integrare le Direttive europee per le sole porzioni in cui esse non sono auto-applicative

iii. Rivedere parallelamente la normativa in un nuovo codice, basato sui principi delle Direttive europee.

Sul fronte delle infrastrutture e dell'ambiente, gli obiettivi chiave delle iniziative sviluppate dal Comitato riguardano cinque macro-aree:

Piano straordinario di rilancio delle infrastrutture. Gli investimenti infrastrutturali soffrono di lentezze e resistenze burocratiche che non permettono la tempestiva realizzazione delle opere, frenando la crescita del Paese. Come modello virtuoso di quanto si dovrebbe fare sempre, e non solo eccezionalmente, viene citata spesso la ricostruzione del “Ponte di Genova”, il cui iter autorizzativo e realizzativo è avanzato speditamente. Al di là del caso particolare, è urgente rimuovere gli ostacoli esistenti all’effettiva e rapida realizzazione delle opere, soprattutto quelle di carattere strategico.

Infrastrutture per le telecomunicazioni. La connettività a banda ultra-larga in Italia è assai più limitata che in altri paesi, con grandi differenze tra le diverse aree geografiche in termini di penetrazione e qualità. È necessario un intervento sistematico per ridurre il divario digitale e rendere il Paese totalmente e universalmente connesso, permettendo così l’ampia diffusione tra aziende e privati delle tecnologie innovative (ad es. sanità digitale e telemedicina, istruzione in e-learning, acquisti e-commerce, pagamenti contactless, etc.). Lo sviluppo ubiquo della rete in fibra ottica è la priorità assoluta, dal momento che genera attività economica nell’immediato e stimola la crescita futura. È fondamentale completare su tutto il territorio nazionale la posa di tale rete, complementare al pieno sviluppo della rete 5G che deve a sua volta essere realizzata rapidamente, in linea con i paesi più avanzati.

Infrastrutture energetiche e idriche e salvaguardia del patrimonio ambientale. Le infrastrutture tradizionali legate alla produzione e alla gestione di energia elettrica, gas e acqua sono la spina dorsale per lo sviluppo del Paese ed è dunque prioritario intervenire per difenderne efficienza ed efficacia. Inoltre, è urgente accompagnare il Paese nella transizione energetica da fonti fossili a fonti rinnovabili, così da raggiungere gli ambiziosi target fissati a livello nazionale e internazionale. Energia e sostenibilità ambientale sono particolarmente rilevanti dal punto di vista economico, dal momento che presentano l’opportunità più grande in termini di valore di investimenti sbloccabili nel breve termine, hanno un impatto significativo sul Pil grazie all’effetto moltiplicatore e richiedono un impiego limitato di fondi dal bilancio statale grazie alla presenza di investitori privati pronti a impiegare risorse.

Le infrastrutture energetiche sono anche un’importante opportunità per il Sud, dove si convoglieranno una parte rilevante degli investimenti. Da un lato, infatti, il Sud presenta generalmente un gap infrastrutturale più marcato rispetto al Nord; dall’altro, è geograficamente un punto di connessione potenzialmente importante per alcune forniture strategiche del Paese. Per migliorare la sostenibilità del Paese è altresì necessario accelerare le iniziative per il passaggio all’economia circolare, la gestione virtuosa dei rifiuti e il riutilizzo delle acque reflue, sia da un punto di vista infrastrutturale sia di incentivi per le singole aziende.

Infine, è fondamentale coniugare le iniziative a supporto della sostenibilità ambientale con una più ampia tutela del territorio, preservando aree verdi ed ecosistemi e contrastando il consumo del suolo, l’abusivismo edilizio e l’inquinamento.

Infrastrutture per i trasporti e la logistica. La rete infrastrutturale dei trasporti accorcia le distanze per lo spostamento delle persone e delle merci, rendendo le aziende italiane più competitive. Ciò è particolarmente vero per le imprese del Mezzogiorno (più lontane dagli sbocchi di mercato del centro e nord Europa). Molte infrastrutture sono relativamente prossime alla fine del ciclo vitale ed è quindi necessario un importante intervento per garantire l’efficienza del sistema dei trasporti, accelerando la transizione verso una logistica a basso impatto ambientale, come quella ad alta velocità su ferro delle merci. Inoltre, il trasporto pubblico locale, oggi estremamente eterogeneo e spesso legato a veicoli e sistemi di gestione datati, richiede incentivi e investimenti nell’ottica della riduzione dell’inquinamento e del passaggio alla mobilità elettrica.

Infrastrutture sociali. La crisi in atto ha messo in ulteriore evidenza l’inadeguatezza delle infrastrutture sociali, sia abitative che relative ai servizi socio-sanitari, oggi spesso qualitativamente carenti. È dunque necessario che le infrastrutture sociali rientrino nel più ampio piano di rilancio infrastrutturale, anche attraverso modalità di investimento pubblico-privato.

In allegato il rapporto "Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”

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