Con 393 voti a favore e nessun contrario, ieri l'Aula della Camera ha approvato la proposta di legge “Modifiche all'articolo 28-quater del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, e all'articolo 12 del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 9, in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione”.
Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
La proposta di legge abroga la disciplina della compensazione provvisoria ed estende la possibilità di compensare i debiti fiscali iscritti a ruolo anche con i crediti certificati, vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, derivanti da prestazioni professionali.
In merito alla tempistica, le disposizioni in materia di crediti compensabili si applicano anche alle somme contenute nei carichi affidati all'agente della riscossione successivamente alla data del 30 settembre 2013 e, in ogni caso, entro il 31 dicembre del secondo anno antecedente a quello in cui è richiesta la compensazione.
“La situazione che si è generata è un'evidente patologia del nostro sistema perché le piccole imprese hanno bisogno di liquidità per risanare la gestione ordinaria e per riprendere in mano la propria attività”, ha dichiarato la deputata Wanda Ferro, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia, prima firmataria della proposta di legge, nel suo intervento alla Camera. “Le imprese non possono continuare a fungere da banca per lo Stato.
Questi ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione rappresentano un danno che spesso ha portato al fallimento delle piccole imprese. Danneggia enormemente il mercato interno ma anche il mercato estero perché ostacola gli investimenti.
La nostra proposta di legge mira a risolvere questo problema di iniquità perché i nostri imprenditori devono accettare il rischio di impresa ma non devono gestire questi enormi ritardi nei pagamenti.
Abbiamo proposto la possibilità di compensare i crediti in una fase precedente. La compensazione diretta e universale è lo strumento più giusto per restituire risorse e fiato ai nostri imprenditori”.