“Oggi aggiungiamo un’altra assurda pagina” – ha dichiarato Angelo Carlini, Presidente ASSISTAL – “al capitolo relativo alla gestione del problema del caro-materiali da parte del Ministero delle Infrastrutture. Dopo mesi in cui abbiamo più volte ripetuto la nostra contrarietà ad una metodologia inadeguata, ci giunge la notizia che domani si riunirà la Commissione ministeriale per l’adozione del nuovo decreto che rilevi le variazioni percentuali dei prezzi dei materiali, relative al secondo semestre 2021. Senza nessun rispetto del principio della concertazione, la nostra Associazione, che rappresenta circa il 50% del mercato pubblico dei lavori e servizi, non è stata coinvolta, malgrado la nostra formale richiesta, nei lavori di rilevamento prezzi e di individuazione del materiale e dei beni colpiti dai forti rialzi dei prezzi, e tutto ciò in spregio di una situazione eccezionale di crisi che sta provocando la interruzione dei cantieri già in corso e la mancata partecipazione a nuove gare, con gravissimi riflessi sulla occupazione. Riteniamo impensabile che il Consiglio dei Ministri prosegua nell’assunzione di provvedimenti spot – basti pensare, tra i tanti provvedimenti, agli oltre 4 miliardi spesi per parzialmente contrastare, per un solo mese, il rincaro della benzina e del gasolio- e non ponga la dovuta attenzione a un fenomeno che sta destrutturando un intero comparto, investendo poche centinaia di milioni senza peraltro rilevare correttamente né i materiali e i beni soggetti a rincaro, né gli oggettivi scostamenti in rialzo nel periodo osservato. Prendiamo atto" – conclude Carlini - "che il Ministero continua a seguire una strada nella quale non intende ascoltare la voce delle imprese che quotidianamente sono alle prese con aumenti incontrollati e senza nessuna forma di sostegno adeguato da parte delle Istituzioni. Continueremo a porre in essere, presso tutte le Istituzioni competenti, non esclusa la Magistratura, tutte le iniziative possibili a tutela delle imprese rappresentate”.