Riceviamo e riportiamo il seguente comunicato di Inarsind, l'Associazione di intesa sindacale degli architetti e ingegneri liberi professionisti italiani.
“Leggiamo, come abitudine la rivista Inarcassa, testata di comunicazione della nostra cassa di previdenza. L’attenzione è andata su un argomento di notevole interesse del numero 1-2018, che tratta le remunerazioni dei Consulenti tecnici d’ufficio, in particolare per le esecuzioni immobiliari a firma dell’arch. Angelo Catalano delegato Inarcassa per la provincia di Trapani.
Non è nostra intenzione aprire una sterile polemica, né entrare nel merito di quanto asserito dall’autore dell’articolo, anche perché Inarsind ed Inarcassa dovrebbero essere dalla stessa parte, ovvero a servizio dell’iscritto, ma non possiamo tacere su due punti, che emergono nella frase di chiusura dell’articolo e quindi rispondere a questa affermazione.
Scrive Catalano: […] “Sulla stesura di questa norma sembra che nessuno degli organi di rappresentanza (CNA, CNI, sindacati e colleghi eletti in Parlamento) sia intervenuto. E’ venuto ora il momento che il legislatore adegui la tariffa giudiziaria.
Tale frase non risponde al vero nella parte in cui definisce CNA e CNI organi di rappresentanza, che come tutti ben sanno hanno finalità diverse e compiti istituzionali non afferenti alla rappresentatività del libero professionista ma esclusivamente alla garanzia del cittadino, e altrettanto non veritiera l’accusa rivolta, tra gli altri, anche ai sindacati di non aver intrapreso alcuna azione in merito.
Sono probabilmente sfuggite all’architetto le azioni intraprese da Inarsind sin dal 2011 che per memoria dei lettori, in sintesi si elencano:
1) nel 2011 invito al Ministro della Giustizia Alfano a rivedere i compensi dei Ctu fermi a valori risibili, a cui fece seguito un incontro con i massimi Dirigenti del Ministero;
2) nel 2013 incontro con il Ministro della Giustizia Cancellieri ribadendo, fra l’altro, la necessità dell’adeguamento dei compensi assolutamente inadeguati spettanti ai Ctu;
3) in occasione della conversione in legge del D.L. 83/2015 con la L. n°132 del 06.08.2015, Inarsind scrisse poi una lettera aperta sull’argomento all’allora Ministro della Giustizia Orlando, sottolineando l’assurdità rappresentata dal vincolare il compenso del Ctu all’importo ed alle tempistiche di vendita dell’immobile e reiterando la richiesta di adeguamento della tariffa come già riportato al suo predecessore;
4) più di recente (maggio 2017), in risposta a dei quesiti in merito alle prestazioni dei Ctu ricevuti da Inarsind Brescia, si è nuovamente intervenuti facendo proprio riferimento, tra le altre considerazioni, alla sentenza, citata anche da Catalano, del TAR di Vicenza, sottolineando come la prestazione resa dal Ctu sia “di mezzo” e non “di risultato”, e richiamando la necessità di un intervento normativo strutturato, di cui Inarsind intende farsi promotore, che riguardi non solo la revisione delle tariffe ma l’organizzazione complessiva delle prestazioni di Ctu a tutela dello stesso Ctu ma anche del cittadino attraverso una giustizia più snella ed efficiente, articolo che ha avuto peraltro una larga diffusione presso molte testate online.
Inarsind porterà in breve il tema anche all’attenzione del neo Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, nell’ambito di un documento che darà approfondimento ai brevi spunti contenuti nella lettera di congratulazioni inviata per il suo insediamento, al fine di vedere finalmente riconosciuto e tutelato il ruolo dei Ctu nell’ottica di un servizio sempre più efficiente per la collettività.
Si allegano i documenti citati.”