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Comuni rinnovabili 2017: in dieci anni oltre 1 milione di impianti

Oltre 180mila impianti solari fotovoltaici realizzati negli ultimi due anni senza incentivi. Premiati i Comuni di Cavalese (Tn) e Castellamare di Stabia (Na)

giovedì 8 giugno 2017 - Redazione Build News

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Continua a crescere in Italia la generazione distribuita da energie pulite insieme all’innovazione energetica, accompagnata da un nuovo modo di essere cittadini prosumer (produttori-consumatori di energia) e dalla diffusione delle comunità dell’energia. Nel 2016, anche se con ritmi molto inferiori rispetto al passato, sono stati installati 396 MW di fotovoltaico, 282 MW di eolico, 140 di geotermico, 513 di bioenergie e 346 di miniidroelettrico. Le fonti rinnovabili hanno contributo a soddisfare il 34,3% dei consumi elettrici complessivi. Un dato in diminuzione per il secondo anno dopo 10 anni di crescita (nel 2006 era del 15%), per via del calo avvenuto nella produzione idroelettrica (-8,9%) con 42,3 TWh contro i 59,5 del 2014 quando si era toccato un picco per l’inverno particolarmente piovoso. Ciò dimostra quanto siano rilevanti i cambiamenti climatici anche nella partita della produzione elettrica. È però significativo che in dieci anni la produzione da energie pulite sia passata da 51,9 a 106 TWh.

L’Italia rimane comunque dei paesi di punta nel mondo come installazioni: in dieci anni nella Penisola gli impianti da fonti rinnovabili sono passati da qualche centinaio a oltre un milione tra elettrici e termici. È cresciuto il contributo apportato dalle nuovi fonti rinnovabili (biomassa, fotovoltaico, eolico, geotermia, mini idroelettrico) alla produzione elettrica dal 2,6% (2006) al 22,7% (2016) rispetto ai consumi complessivi. Dati positivi arrivano anche dal territorio: crescono i comuni rinnovabili, passando da 356 (2005) a 7.978 (2016), oggi quindi in tutti i municipi italiani è installato almeno un impianto. Su 7.978 comuni 3021 producono più energia elettrica di quanta ne consumano le famiglie residenti, grazie a una o più fonti rinnovabili. Salgono invece a 40 i Comuni 100% rinnovabili, dove le energie pulite soddisfano tutti i consumi elettrici e termici riducendo le bollette di cittadini e imprese. Sorprendente poi la crescita del solare, avvenuta anche senza incentivi: negli ultimi due anni sono stati realizzati 180mila impianti solari fotovoltaici, pari al 25% di tutti quelli installati in Italia - per un totale di 1.310 MW installati. Questi risultati hanno già determinato vantaggi significati: si è ridotta la produzione da impianti termoelettrici, tra i più inquinanti, sono diminuite le importazioni dall’estero di fonti fossili. Ad esempio in dieci anni c’è stato un calo del petrolio del 30%, del gas del 20% e del carbone del 25%. Si sono ridotte le emissioni di CO2 con vantaggi per il clima del Pianeta, ma anche economici. Si è ridotto il costo dell’energia nel mercato elettrico, grazie alla produzione di solare e eolico che permette di tagliare fuori l’offerta delle centrali più costose.

È quanto emerge in sintesi dal Rapporto Comuni Rinnovabili 2017 di Legambiente, realizzato con il contributo di Enel Green Power e in collaborazione con GSE, che racconta il successo delle fonti pulite e il cambiamento che sta avvenendo nel territorio italiano con numeri, storie e buone pratiche (sono 200 quelle raccolte sul sito www.comunirinnovabili.it), mantenendo uno sguardo attento sull’Europa dove l’autoproduzione da fonti rinnovabili, attraverso il ruolo dei prosumer e delle comunità energetiche, è al centro della nuova Direttiva europea in corso di approvazione, senza dimenticare l’importanza degli Accordi di Parigi per il futuro delle rinnovabili. Il cambiamento che è in atto sul territorio è, inoltre, ben raccontato dalle eccellenze dei comuni 100% rinnovabili, e in particolare dal comune di Cavalese (TN), premiato quest’anno da Legambiente. Ci sono poi le amministrazioni e le aziende che si impegnano per la sostenibilità e l’innovazione come il comune di Castellamare di Stabia (Na), vincitore del premio buona pratica, e le tre aziende (Società Agricola Arte, Birrificio artigianale Lesster, Nuova Sarda Industria Casearia) vincitrici del premio rinnovabili e cibo di qualità unito all’innovazione in campo energetico.

Il dossier “Comuni Rinnovabili 2017” - CLICCA QUI - è stato presentato oggi a Roma e alla conferenza di presentazione hanno partecipato: Katiuscia Eroe, Responsabile energia Legambiente, Federico Maggi, Cosvig, Piero Gattoni Presidente Cib e Caseificio Caramasche, Ivan Stomeo Sindaco di Melpignano e responsabile energia ANCI, Vincenzo Scotti, AD For Greeen; mentre alla tavola rotonda coordinata da Romina Maurizi direttore del quotidiano Energia hanno preso parte Antonio Cammisecra Amministratore delegato Enel Green Power, Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente della Camera, Agostino Re Rebaudengo Vicepresidente Elettricità Futura, Luca Barberis Direttore Divisione Sviluppo Sostenibile GSE e Edoardo Zanchini, Vicepresidente nazionale Legambiente.

Il dossier Comuni Rinnovabili – spiega Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente – mostra i successi dei territori che credono e scommettono nelle rinnovabili. Ora è il momento di accelerare, non accontentandosi di questi risultati. Proprio l’Accordo di Parigi e i nuovi obiettivi europei sul clima e l’energia, oggi ci obbligano a guardare a come costruire un nuovo scenario di sviluppo delle energie pulite nel nostro Paese, dove si possano cogliere i vantaggi della rivoluzione in corso nel sistema energetico per rilanciare sviluppo e lavoro. Le esperienze raccontate e premiate oggi dimostrano un Italia all'avanguardia nel Mondo e oggi, con la riduzione dei costi degli impianti e le innovazioni in corso nei sistemi di accumulo, nelle smart grid e nelle auto elettriche, l'Italia può scegliere di puntare su un modello energetico che abbia al centro il territorio e l'autoproduzione da fonti pulite.

I risultati di questo studio evidenziano come continua in tutto il mondo la crescita delle rinnovabili, un processo che va avanti anche in Italia – afferma Antonio Cammisecra, responsabile di Enel Green Power, la divisione Global Renewable Energies di Enel – Se guardiamo al territorio emerge poi come siano tanti i comuni e le imprese che sono dentro modelli innovativi. Il futuro sempre più imminente sta nello sviluppo di generazione rinnovabile integrata con reti intelligenti e sistemi di accumulo.

SOLARE. Tornado ai dati del dossier, i comuni del solare sono passati 7.978, mentre sono 6.819 quelli che hanno almeno un impianto solare termico. Tra i comuni, il miglior risultato in termina di potenza installata su tetti e in relazione al numero di abitanti, arriva dal comune di Macra (CN), con una media di 165 MW/1.000 abitanti, seguito dal Comune di Fascia in provincia di Genova con una media di 76 MW/1.000 abitanti e 81 MW complessivi e dal Comune di Monterone (LC) con 63 MW ogni 1.000 abitanti. In tutti e tre i casi si superano ampiamente i fabbisogni elettrici delle famiglie residenti, mentre in Italia sono complessivamente 1.435 i Comuni dove grazie a questa tecnologia la produzione di energia elettrica supera il fabbisogno delle famiglie residenti.

EOLICO. In crescita anche i comuni dell’eolico che arrivano a quota a 904, di questi 293 si possono considerare autonomi dal punto di vista elettrico grazie all’eolico. La potenza installata è in crescita, pari a 9.257 MW, con 282 MW in più rispetto al 2015. Questi impianti, secondo i dati di Terna, hanno permesso di produrre 17,5 TWh di energia, pari al fabbisogno elettrico di oltre 6,5 milioni di famiglie.

MINI IDROELETTRICO. I Comuni del mini idroelettrico sono 1.489. Il Rapporto prende in considerazione gli impianti fino a 3 MW e la potenza totale installata per questa dimensione nei Comuni italiani è di 1.568 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 6,2 TWh, pari al fabbisogno di energia elettrica di 2,3 milioni di famiglie.

BIOENERGIE. Crescono anche i municipi delle bioenergie che arrivano a quota 4.114 per una potenza installata complessiva di 5.490 MW elettrici, 1.534 MW termici e 415 kW frigoriferi.

GEOTERMIA. Sono 590 i Comuni della geotermia per una potenza totale di 993 MW elettrici, 228,5 MW termici e 5,4 MW frigoriferi.

LE PROPOSTE DI LEGAMBIENTE. Per l’associazione ambientalista il futuro delle rinnovabili è già adesso, per questo l’Italia deve investire in questo cambiamento liberando l’autoproduzione da fonti rinnovabili, oggi al centro della discussione mondiale e un punto fondamentale delle Direttive europee, in corso di approvazione, che riconoscono un ruolo centrale ai prosumer e alle comunità dell’energia. L’Italia può aprire subito a questa prospettiva per creare vantaggi per le imprese e le famiglie, in un campo di innovazione dove si incrociano fonti rinnovabili, smart grid, auto elettriche e storage dell’energia. Stabilire delle regole semplici e trasparenti per l’approvazione di progetti, perché l’incertezza delle procedure è ancora oggi una delle principali barriere in Italia alla diffusione degli impianti da fonti rinnovabili, sia di piccola che di grande dimensione. Tra le altre proposte Legambiente chiede che vengano definite nuove politiche per la spinta alle rinnovabili, avviati revamping degli impianti eolici e idroelettrici, che venga sbloccato l’eolico offshore, eliminati i sussidi alle fonti fossili, che si investa nelle reti energetiche e nell’accumulo e soprattutto che i comuni siano i protagonisti nella spinta all’innovazione energetica.

SCHEDA – I PREMI COMUNI RINNOVABILI 2017. Nel corso del convegno di oggi sono stati assegnati i seguenti riconoscimenti:

Premio “Comune 100% rinnovabile” al Comune di Cavalese, in provincia di Trento, una realtà che conta poco più di 4mila abitanti e che ha già intrapreso da diversi anni la strada dell’autosufficienza energetica. Sono almeno 102 gli impianti solari fotovoltaici per complessivi 1,1 MW di potenza installata su tetti e coperture che contribuiscono al raggiungimento del risultato di autosufficienza energetica. A questi si aggiunge un impianto mini idroelettrico da 706 kW, un impianto a biogas da 1 MW e un impianto a biomassa in cogenerazione da 1 MW elettrico e 23,5 MW termici connesso alla nuova centrale di teleriscaldamento, inaugurata a novembre 2016. Esempio virtuoso di interazione fra architettura di qualità e processi sostenibili legati alla filiera biomassa-energia, l’edificio ha permesso l’ampliamento della vecchia centrale esistente. L’energia termica prodotta viene distribuita verso alle utenze domestiche del Comune, mentre quella elettrica viene distribuita dal Comune, proprietario della rete elettrica. La copertura ospita un impianto fotovoltaico in grado di soddisfare tutti i fabbisogni energetici elettrici della centrale, e fornire quella in eccesso alla rete locale.

Premio "Buona Pratica" è andato, invece, al Comune di Castellamare di Stabia (Na) dove l’Amministrazione, grazie ai fondi FESR, ha finanziato un’opera di efficientamento dell’Istituto Comprensivo “Luigi Denza” realizzando un impianto solare fotovoltaico da 9 kW, un impianto solare termico da 50 mq, e migliorando le prestazioni energetiche e di sicurezza dell’involucro edilizio. Gli importanti investimenti fatti sull’edifico esistente, oltre a portare benefici ambientali, permettono al Comune di poter risparmiare tra i 15 e i 20 mila euro in un anno. Obiettivo dell’Amministrazione è quello di replicare tale esperienza su altri quattro edifici scolastici comunali.

Premio “Rinnovabili e cibo di qualità” è andato a tre aziende: alla Società Agricola Arte, che nasce nel tavoliere delle Puglie tra Manfredonia e Cerignola (FG). Da giugno 2015 produce e commercializza prodotti biologici certificati avvalendosi di tecnologie agronomiche sostenibili e coltivando materie prime di altissima qualità e locali come ad esempio il grano duro Senatore Cappelli Bio, grano antico tipico e autoctono, il farro monococcum e molto altro, utilizzando solo semina su sodo, una tecnica agronomica che permette di diminuire le lavorazioni sul terreno, ridurre il consumo di carburante, e allo stesso tempo le emissioni in atmosfera. In particolare, la produzione di energia elettrica supera abbondantemente i fabbisogni elettrici aziendali, il 90% dell’energia elettrica prodotta viene infatti immessa in rete. La componente termica viene totalmente utilizzata per soddisfare i diversi fabbisogni legati a: gestione biologica dei digestori (30%); uffici e spazi del personale (10%) e processo di essiccazione del digestato (60%), che avviene all’interno dell’azienda stessa. L’impianto a biogas viene alimentato per il 50% dagli scarti provenienti dagli 80 ettari di superficie agricola dell’azienda, per il 25% dai sottoprodotti aziendali come foglie d’ulivo, sansa e vinacce, scarti di lavorazione dei cereali, leguminose, scarti di lavorazione della pasta e tifa, un’erba spontanea raccolta dalla vicina riserva e la restante parte è ottenuto da sottoprodotti. Anche grazie all’innovazione in campo energetico che l’azienda è cresciuta e ha potuto avviare la produzione biologica, nonché chiudere la filiera produttiva.

Premiato anche il Birrificio artigianale Lesster, a Lugo di Grezzana (VR), nel territorio delle Lessinia. Lesster è un esempio di impresa che fa del rapporto con il territorio in cui è immersa il suo punto di forza. La birra artigianale è realizzata secondo gli antichi dettami della lavorazione artigianale, reinterpretata modernamente grazie alla passione e all’innovazione tecnica di birrai esperti, oltre alla ricercatezza degli ingredienti. Tutte le birre sono rifermentate in bottiglia, una pratica che dona una gasatura naturale e genuina. Il laboratorio Lesster è costituito da un impianto all’avanguardia con capacità produttiva di 5 hl e una batteria di fermentazione da 60 hl. Lesster, da marzo 2017, ha scelto di avere una fornitura di energia garantita 100% rinnovabile, contribuendo così a mantenere lo stato di salubrità del territorio. Il birrificio ha inoltre sottoscritto un’utenza con ForGreen, compagnia energetica italiana impegnata sul fronte della sostenibilità ambientale, dell’innovazione nel campo delle fonti rinnovabili e della sharing economy.

Premio anche per la Nuova Sarda Industria Casearia, azienda a conduzione familiare che ogni anno lavora 4 milioni di litri di latte ovi-caprino. Il Caseificio trasforma esclusivamente latte ovino e caprino di allevamenti situati nella zona del Medio Campidano e Oristanese della Sardegna. L’Azienda è una realtà fortemente innovativa, motivata dal desiderio di espansione verso nuove realtà commerciali e di sviluppo. Ha investito nel potenziale strategico liberato dalle tecnologie energetiche da fonte rinnovabile e pulita. Nel 2010 ha installato un impianto fotovoltaico e nel 2015 un impianto termodinamico. L’installazione dell’impianto fotovoltaico ha reso quasi autosufficiente lo stabilimento sul fronte dei consumi di energia elettrica. Con una potenza termica di picco di circa 460 kWt, l’impianto solare termodinamico è in grado di produrre fino a 600 kg/h di vapore, corrispondenti a 675 t/ anno. Il vapore acqueo così generato integra la fonte energetica tradizionale (fossile) fino al 50% del carico termico necessario, di fatto non sprecando in nessun caso l’energia proveniente dal Sole e realizzando un consistente risparmio in termini di combustibile fossile non bruciato (46.500 litri/anno). Il vapore viene adoperato nella fornitura di calore per i processi produttivi del formaggio e delle ricotte, rispettivamente per il riscaldamento del latte e del siero. La struttura dell’impianto è posta ad un’altezza tale da consentire al gregge di pascolarvi al di sotto, trovando nutrimento e refrigerio. Tra i benefici conseguiti: risparmio dei costi dell’energia in bolletta (che sbloccano risorse per investimenti produttivi aziendali); risparmio di energia primaria (43 tonnellate/anno); meno inquinamento locale; ridotto impatto ambientale; contribuzione alla lotta ai cambiamenti climatici con 150 t/anno di CO2 non emesse in atmosfera.

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