Nel corso del convegno “Autoconsumo e Comunità energetiche rinnovabili”, organizzato da Anci e Gse, è stata annunciata la diffusione di un vademecum che orienta i Comuni, con strumenti concreti e il confronto tra esperienze sul territorio, a realizzare configurazioni di autoconsumo sulle energie rinnovabili e l’avvio di comunità energetiche.
Al convegno hanno partecipato il Presidente GSE Paolo Arrigoni e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Comuni centrali nell’attuazione delle comunità energetiche
“Sul tema dell’efficienza energetica è fondamentale sviluppare un approccio di rete che tenga principalmente conto delle esigenze specifiche dei piccoli Comuni che rappresentano il 70% dei Comuni italiani. Come Associazione siamo pronti ad ascoltare e a collaborare al massimo per la diffusione del vademecum che deve diventare un punto di riferimento per tutte le amministrazioni comunali”, ha detto il vicepresidente di Anci Stefano Locatelli intervenendo al convegno.
Nel portare i saluti del presidente Decaro, Locatelli si è augurato che l’iniziativa del vademecum, nel solco della collaborazione avviata da Anci, “consenta di replicare ovunque le buone pratiche già realizzate sui territori. Questo tipo di collaborazione è importante affinché i Comuni riescano a raggiungere obiettivi significativi sia per l’ambiente che per il benessere dei cittadini, grazie all’efficientamento e all’autonomia energetica. Su queste tematiche – ha concluso – è necessario un nuovo approccio culturale che i Comuni sono pronti a sostenere”.
Da parte sua Carlo Salvemini, delegato nazionale Anci all’Energia e Rifiuti e sindaco di Lecce, ha ricordato come i Comuni siano gli unici soggetti cui è riservata la scelta del percorso più adatto al contesto territoriale e agli aspetti socioeconomici sul tema dell’autoconsumo e delle comunità rinnovabili locali. Con la redazione del vademecum “miriamo a fornire tutte le informazioni utili ai Comuni per inserire autoconsumo e comunità energetiche nella prassi pianificatoria abituale, stante l’attuale quadro assai complesso, e supportandoli sotto il profilo procedurale e tecnico nell’attuazione delle iniziative con modelli e casi già validati dal GSE”.
Atteso il decreto attuativo
Salvemini ha auspicato che arrivi al “più presto il decreto attuativo del ministero dell’Ambiente che deve da un lato definire gli incentivi per autoconsumo e CER e dall’altro attuare la misura del Pnrr che stanzia 2,2 miliardi per lo sviluppo delle energie rinnovabili nei Comuni con meno di 5 mila abitanti”. Il delegato ha comunque ricordato che anche in questa “fase transitoria, a normativa vigente, i Comuni possono già sviluppare forme di autoconsumo ed organizzare comunità energetiche”.
In ogni caso affinché queste iniziative di efficientamento possano avere un impatto concreto liberando risorse utili per le comunità locali, specie in questa fase di difficoltà economica, è necessario che le amministrazioni sviluppino una serie di attività preliminari abilitanti. In particolare, “diagnosi dei propri consumi energetici da estendere ai consumi del proprio territorio, soprattutto dei soggetti fragili, mappatura delle superfici utili all’installazione delle rinnovabili, identificazione dove possibile delle aree idonee. Ma è anche necessario che si rafforzino le competenze tecniche e manageriali all’interno dei Comuni; necessario che il Governo dedichi a questo attenzione e risorse, che metta nelle condizioni le amministrazioni di svolgere il proprio ruolo con consapevolezza, ascoltando gli enti locali sui temi più delicati come appunto le aree idonee, dove ancora mancano passaggi normativi fondamentali”, ha concluso il delegato Anci.