Dopo il parere positivo della Commissione Europea e la registrazione da parte della Corte dei Conti il 24 gennaio è entrato in vigore. In primis, lo schema di Decreto presentato a febbraio 2023 sottolinea un concetto molto importante: non soltanto le Comunità Energetiche, ma anche sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili (più comunemente noti come “gruppi di autoconsumatori”) e sistemi di autoconsumo individuali di energia rinnovabile a distanza che utilizzano la rete elettrica di distribuzione (nuovo soggetto introdotto a livello europeo e non ancora implementato a livello italiano) possono accedere ai sistemi di incentivazione introdotti.
Occorre sottolineare, poi, come il decreto di incentivazione sia incentrato su due misure: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa ed un contributo a fondo perduto. L’incentivo in tariffa è previsto per tutto il territorio nazionale, dal piccolo comune alla città metropolitana, e attraverso una tariffa incentivante sull’energia condivisa prevede un risparmio sui costi energetici per chi costituisce una Comunità Energetica.
I finanziamenti previsti
Questa misura prevede una potenza finanziabile pari a cinque Gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027. Soltanto per i comuni sotto i 5.000 abitanti è, inoltre, previsto per le Comunità un incentivo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente. Questa misura è finanziata con i citati 2,2 miliardi dal PNRR da utilizzare entro il 30 giugno 2026, con l’obiettivo di realizzare una potenza complessiva di almeno 2 Gigawatt. Il contributo a fondo perduto potrà essere cumulato con la tariffa incentivante entro limiti definiti. I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.
Per le CER, i destinatari del provvedimento possono essere gruppi di cittadini, condomìni, piccole e medie imprese, ma anche enti locali, cooperative, associazioni ed enti religiosi. La potenza dei singoli impianti non può superare il Megawatt. Passaggio iniziale per la realizzazione di una CER, dopo l’individuazione dell’area interessata alla costruzione dell’impianto e della cabina primaria, è l’atto costitutivo del sodalizio, che dovrà avere come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.
Cosa comporta l'entrata in vigore del decreto?
La presentazione dello schema di decreto contiene anche informazioni riguardo spese ammissibili, modalità di calcolo degli incentivi con relativi limiti di spesa e requisiti di accesso. Queste informazioni preliminari dovranno però essere meglio specificate in un’apposita misura ministeriale in via di pubblicazione. Proprio il 6 dicembre scorso il Ministro Pichetto ha firmato e trasmesso alla Corte dei Conti il testo per “l’incentivazione alla diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili” per la bollinatura ed approvazione. Soltanto dopo questo passaggio sarà possibile prendere visione della pubblicazione del testo definitivo in Gazzetta Ufficiale. L’ultimo passo sarà portato a termine da GSE, il soggetto gestore della misura, il quale tradurrà il Decreto Ministeriale in Regole Applicative (così come fatto in passato per Conto Termico e altri incentivi), fornendo istruzioni e portali online per valutare ed erogare i benefici ai soggetti interessati. Gli sviluppi di fine 2023 sembrano essere finalmente il punto di svolta per questo nuovo attesissimo sistema di incentivazione che andrà a completare un quadro generale ancora in fase di definizione. Da sottolineare, infatti, come la pubblicazione del decreto MASE con gli strumenti di incentivazione economica descritti in questo articolo andrà automaticamente a far entrare in vigore anche il TIAD, ovvero il Testo Integrato Autoconsumo Diffuso, approvato da ARERA a maggio 2023. Questo testo, ricordiamo, oltre ad estendere la possibilità di valorizzazione dell’autoconsumo ad un’area sottesa alla cabina primaria e non più alla cabina secondaria, semplifica le procedure operative per la costituzione dei soggetti ed estende la propria influenza a tutti i soggetti previsti dalle normative Europee, compresi gli autoconsumatori individuali su rete pubblica.
Un passo avanti dopo il taglio ai bonus edilizi
Dopo i tagli del 2022 e del 2023 ai bonus edilizi, questa notizia rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile e il raggiungimento degli obiettivi europei ed italiani del 2030. Favorire la crescita delle comunità energetiche contribuirà non solo alla mitigazione dei cambiamenti climatici ma anche a promuovere uno sviluppo locale equo ed economicamente vantaggioso. L’autoconsumo agevola, infatti, la diversificazione delle fonti energetiche, aumentando la resilienza contro eventi geopolitici esterni, come le interruzioni nella fornitura di fonti fossili per la produzione di energia, e potrebbe promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie e pratiche per l'energia sostenibile a livello comunitario.