La tecnologia LSC (Luminescent Solar Concentrator) è disponibile da tempo. Ma la scarsa efficienza, unita ad ottiche insufficienti, ne ha finora ritardato la diffusione. Eni sta cercando di colmare questo gap grazie a processi innovativi e nuovi e più efficienti coloranti.
I concentratori solari luminescenti proposti sono lastre trasparenti colorate, in grado di far convergere la radiazione solare sulle celle fotovoltaiche sfruttando la fluorescenza di coloranti dispersi sulla sua superficie e capaci di assorbire particolari settori dello spettro solare. Le lastre sono costituite da uno strato di plastica o vetro su cui sono disperse le molecole fluorescenti.
A differenza dei dispositivi fotovoltaici tradizionali, questi sistemi funzionano bene anche in condizioni di scarsa illuminazione diretta, perché la concentrazione della radiazione migliora l’efficienza di conversione delle celle fv disposte ai bordi.
Elemento architettonico
Oltre ai vantaggi in termini di costo e di manutenzione, dal momento che la concentrazione selettiva riduce il surriscaldamento delle celle, i sistemi diventano anche un elemento architettonico. Le caratteristiche li rendono infatti perfetti per l’integrazione edilizia e per tutti i casi in cui si vuole un unico sistema per l'illuminazione e la produzione energetica.
Prototipo
Un prototipo è già attualmente in fase di test, installato nella sede romana della Divisione Refining & Marketing di Eni. L’impianto, realizzato su scala dimostrativa, è composto da 192 lastre fotoattive gialle trasparenti per una superficie totale di 60 m2 ed è in grado di produrre una potenza di 500 Wp.