Nelle previsioni normative in materia di concessioni autostradali introdotte dallo Sblocca Italia (legge 11 novembre 2014, n. 164, di conversione del decreto Legge 12 settembre 2014, n. 133), ci sono “alcuni profili di criticità che potrebbero derivare dall'applicazione della norma”.
Lo ha rilevato il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) che ha inviato in proposito una lettera al presidente della Camera, Laura Boldrini, al presidente del Senato, Pietro Grasso, e al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi.
POSSIBILITÀ DI UNIFICARE TITOLI CONCESSORI. Il presidente dell'Anac osserva che l'art. 5 dello Sblocca Italia, “prevedendo la possibilità di unificare titoli concessori, sembrerebbe rendere possibile, nel caso di unificazione di convenzioni con scadenze differenziate, lo slittamento della scadenza di alcune di quelle vigenti, senza, quindi, l'espletamento di alcun tipo di procedura ad evidenza pubblica, in violazione, tra l'altro, dei principi di concorrenza ed economicità”.
Inoltre, dalla disposizione contenuta nell'ultimo periodo del 1° comma dell'art. 5, emerge che “le richieste di modifica del rapporto concessorio richiedono espressamente la realizzazione di nuovi investimenti da parte dei concessionari, che restano comunque tenuti alla realizzazione degli investimenti già previsti nei vigenti atti di concessione.
E' un aspetto quest'ultimo che potrebbe dar luogo a non pochi problemi se si tiene conto del tessuto normativo in cui la nuova disposizione si inserisce”.
TARIFFE. Cantone evidenzia infine che la norma potrebbe presentare profili di criticità anche sul piano delle tariffe. “Il regime tariffario è attualmente regolato da formule differenti, succedutesi nel tempo e approvate con delibere del CIPE. Conseguentemente, la finalità contenuta nell'art. 5 della legge 164/2014 volta ad assicurare, tramite investimenti aggiuntivi, l'erogazione di un servizio sulla base di tariffe e condizioni di accesso più favorevoli per gli utenti, potrebbe risultare difficilmente perseguibile in relazione alla presenza, nelle attuali convenzioni autostradali, di molteplici sistemi di aggiornamento tariffario”.
L'Autorità suggerisce quindi un monitoraggio delle modalità di attuazione della norma e, eventualmente, una sua correzione.