Tre i progetti vincitori del concorso di idee "La Casa sull’acqua", organizzato dalla Scuola Politecnica dell'Università di Genova in collaborazione con Fondazione Promozione Acciaio e Cogi Srl, che sono stati premiati il 22 Novembre.
Riservato agli studenti del secondo anno della facoltà di Architettura, il concorso prevedeva la progettazione di una costruzione galleggiante, realizzata con profili sottili in acciaio formati a freddo, destinata a 2 mini alloggi per studenti costruiti su una zattera galleggiante di 100 mq.
Il premio si inserisce nei Laboratori di Tecnologia del corso di Laurea in Architettura: obiettivo di tale esercitazione è la formazione delle competenze necessarie per lo sviluppo del percorso progettuale, con particolare attenzione agli aspetti tecnologici, ai materiali, ai processi costruttivi e al dialogo tra i diversi attori processo progettuale e realizzativo.
1° CLASSIFICATO - Martina Guasco, Ayla Schiappacasse e Luca Viglierco
Per la capacità di coniugare i diversi elementi richiesti dal programma in uno spazio complesso e compatto, adatto allo studio come alla vita quotidiana, che ha saputo trarre profitto dalle possibilità tecnologiche del sistema steelMAX, dalla specificità della funzione e dalla particolarità delle antiche chiatte ormeggiate nel porto di Genova.
2° CLASSIFICATO - Marco Barmina, Lorenzo Beccari e Claudio Bolgiani
Per la realizzazione di un edificio apparentemente semplice, ma in grado di restituire spazi ben articolati e vivibili, nel pieno rispetto delle potenzialità costruttive del sistema steelMAX.
3° CLASSIFICATO - E. Deluca, E. Di Stefano
Per la brillante aggregazione dei volumi in grado di sfruttare le potenzialità del sistema costruttivo e realizzare unità compatte con spazi realmente vivibili, sia negli ambienti interni, sia nelle parti esterne.
MENZIONI
A. Cane, M. Giannini, B. Strada
Per la capacità di controllo del progetto alla piccola e grande scala attraverso l'impiego di elementi semplici: dallo studio di un arredo reversibile, in grado di sfruttare al massimo la poca superficie disponibile, alla convincente aggregazione dei volumi a formare un embrione di struttura urbana.
Chiara Canepa, Margherita Fabbri, Giada Reggio
Per il convincente uso della terza dimensione come elemento in grado di qualificare lo spazio all'interno delle piccole cellule abitative e di stimolare l'uso delle aree esterne.