“Il D.P.C.M. 22 gennaio 2018 n. 13, fonte normativa della nuova fattispecie del condhotel consente di rivisitare i rapporti tra vincolo alberghiero e destinazione turistico recettiva, rimodulando le interferenze con la disciplina sanzionatoria della lottizzazione abusiva. Ne risulta un quadro tecnico giuridico nel quale alla peculiare conformazione dell’oggetto e ai requisiti soggettivi dei soggetti che ne fruiscono, si accompagna la previsione di specifiche regole contrattuali ed urbanistiche che richiedono particolare attenzione.”
Lo evidenzia il Consiglio Nazionale del Notariato nello Studio n. 230-2018/P, intitolato “La modulazione del vincolo alberghiero: dalla multiproprietà ai condhotel”, di Giuseppe Trapani.
Approvato dalla Commissione studi Pubblicistici il 30 novembre 2018, questo studio – IN ALLEGATO - consta di sette paragrafi:
1. Introduzione.
2. Il vincolo alberghiero.
3. Dal vincolo alberghiero alla destinazione urbanistica turistico recettiva.
4. La multiproprietà alberghiera e la Residenza Turistico Alberghiera.
5. La violazione del vincolo alberghiero e la lottizzazione abusiva.
6. I condhotel.
7. Conclusioni.
Ricordiamo che dal 21 marzo 2018 è in vigore il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 22 gennaio 2018, n. 13 “Regolamento recante la definizione delle condizioni di esercizio dei condhotel, nonché dei criteri e delle modalità per la rimozione del vincolo di destinazione alberghiera in caso di interventi edilizi sugli esercizi alberghieri esistenti e limitatamente alla realizzazione della quota delle unita' abitative a destinazione residenziale, ai sensi dell'articolo 31 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164.”
Proposto dal ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di concerto con il ministro dello sviluppo economico, questo Dpcm è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.54 del 6 marzo 2018.
I condhotel (nuove strutture ricettive a destinazione mista alberghiera e residenziale) nascono dalla riqualificazione di esercizi alberghieri esistenti in seguito alla quale una parte delle camere diventano unità abitative destinate alla vendita.
ENTRO IL 6 MARZO 2019 LE REGIONI DEVONO ADEGUARSI AL DPCM N. 13/2018. Le Regioni, sia a statuto ordinario che speciale, sono chiamate ad adeguare i propri ordinamenti entro un anno dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e cioè entro il 6 marzo 2019 (art. 13). Il Dpcm 13/2018 attribuisce alle Regioni un ruolo importante per trasformare i condhotel in una effettiva opportunità di investimento e di riqualificazione edilizia ed urbana, poiché hanno il compito di agevolare la rimozione del vincolo di destinazione alberghiera, adempimento fondamentale per la realizzazione della quota di unità abitative (art. 11). In particolare, nei casi in cui sia necessaria una modifica agli strumenti urbanistici comunali, possono prevedere modalità semplificate per l’approvazione di tali varianti.