Se le attuali tendenze economiche e climatiche continueranno, alcuni studiosi della University of California-Berkeley, prevedono che entro il 2100 ben il 70% delle abitazioni potrebbe essere dotata di aria condizionata (oggi 13%). Questo significa che, di conseguenza, aumenterà sia la domanda di energia che l'inquinamento in atmosfera.
LO STUDIO. Per capire con il clima, ma anche i redditi delle persone, influenzano l'acquisto di un condizionatore, i professori Lucas Davis e Paul Gertler hanno raccolto in un database le bollette energetiche di 25 milioni di famiglie messicane. Dopo di che, hanno collegato queste informazioni con i dati meteo provenienti dal United States National Climatic Data Center per capire come l'aumento delle temperature potrebbe influenzare il consumo di energia.
Successivamente, per scoprire come il reddito e il clima locale incidessero sulla decisione di acquistare un condizionatore d'aria, hanno svolto un sondaggio che ha coinvolto 27.000 messicani. Questo ha permesso loro di stimare come i cambiamenti climatici potrebbero influenzare il consumo di energia.
RISULTATI. L'analisi dei dati ha rivelato tre risultati principali. In primo luogo, il consumo di energia nei giorni in cui le temperature superavano i 32° C è del 3,2% superiore rispetto ad una tipica giornata messicana. Temperature al di sotto della media non hanno invece influenzato molto il consumo di energia.
In secondo luogo, il reddito ha una forte influenza sul possedere o meno un condizionatore d'aria, ma solo nelle regioni più calde. In queste zone infatti, l'adozione di un condizionatore è salita di 27 punti percentuali per ogni 10.000 dollari di aumento del reddito.
CONCLUSIONI. Mettendo insieme questi due risultati, Davis e Gertler hanno stimato che la vendita di condizionatori raggiungerà il 71% entro la fine del secolo.