L’analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato della struttura imprenditoriale sulla base della classificazione settoriale che vede la presenza di attività di riparazione, manutenzione, riciclo e recupero mette in evidenza che al I trimestre 2016 sono 222.956 le imprese artigiane operanti nei settori dell’economia circolare, pari al 16,5% dell’artigianato che danno lavoro a 471.505 addetti.
I settori dell’economia circolare sono ad alta vocazione artigiana: l’artigianato rappresenta, infatti, i tre quarti (75,2%) delle 296.449 imprese nei settori in esame e si osservano quote superiori all’80% per Provincia Autonoma di Bolzano con l’88,2% (2.083 imprese), Valle d’Aosta con l’84,3% (560 imprese) e Provincia Autonoma di Trento con l’84,0% (2.088 imprese), Marche con l’82,6% (6.855 imprese), Veneto con l’82,2% (20.940 imprese), Piemonte con l’82,0% (21.157 imprese), Emilia-Romagna con l’81,6% (19.953 imprese) e Friuli-Venezia Giulia con l’81,3% (5.041 imprese).
Grazie all’impegno delle imprese nella razionalizzazione e miglior allocazione delle risorse l’Italia evidenzia una migliore performance nella generazione di rifiuti di imprese e famiglie: nel confronto con i principali paesi europei, infatti, l’Italia si posiziona al penultimo posto per quantità di rifiuti pro capite con 2.734 kg/abitante, il 45,1% in meno dei 4.982 kg/abitante registrati per la media europea.
Il rilancio del ciclo di vita dei prodotti è uno dei ‘valori artigiani’ che caratterizza il sistema della produzione di micro e piccola impresa: il 40,2% delle MPI manifatturiere si occupa di riparazione dei prodotti ed il 15,8% di rigenerazione dei prodotti e questo valore si rafforza anche nel mondo digitale: le imprese che conoscono e usano almeno una tecnologia digitale mostrano una quota relativa all’attività di riparazione del 59,6%, quasi doppia del 32,1% delle imprese non digitali e all’attività di rigenerazione del 19,8%, di oltre tre punti superiore al 13,7% delle imprese non digitali.
Un rilevante apporto all’economia circolare anche dalle 387.285 imprese artigiane dell’Edilizia (57,9% del totale imprese del comparto) che operano nel settore costruzioni e demolizioni e nel quale i rifiuti prodotti rappresentano il 32,5% del peso totale dei rifiuti prodotti da famiglie e attività economiche e il 39,7% dei rifiuti speciali.
Nel Manifatturiero e nei Servizi più di una impresa artigiana con dipendenti su quattro (26,4%) effettua investimenti in prodotti e tecnologie green a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale, pari a 77.278 unità. Il settore Manifatturiero mostra una quota maggiore (31,4%) di imprese con dipendenti artigiane green rispetto alla media (26,4%), mentre i Servizi la quota è del 22,8%. Sul territorio la quota più elevata di imprese artigiane green nelle Marche (27,1%), Veneto (27,0%), Toscana (26,9%), Emilia-Romagna (26,8%), Lombardia, Umbria, Piemonte e Provincia Autonoma di Trento (tutte con il 26,6%). Tra le province principali le incidenze più elevate per Fermo e Prato (entrambe con il 28,0%), Arezzo (27,6%), Macerata, Vicenza e Reggio Emilia (tutte con il 27,5%), Lecco, Cuneo e Brescia (tutte con il 27,4%), Bergamo (27,3%), Modena, Treviso e Padova (tutte con il 27,2%), Firenze, Pesaro e Urbino e Barletta-Andria-Trani (tutte con il 27,1%).