Un altro passo avanti nelle iniziative messe in campo da Confartigianato al fine di individuare soluzioni al problema creato agli imprenditori italiani che operano in Svizzera dalla nuova Legge sulle imprese artigianali (LIA) che istituisce l’Albo degli artigiani nel Canton Ticino e ne impone l’iscrizione anche agli imprenditori esteri.
Il 18 maggio si è riunito il Tavolo di lavoro economia dedicato alla LIA e costituito il 18 marzo scorso dall’Ufficio presidenziale della Comunità di lavoro Regio Insubrica con lo scopo di monitorare l’entrata in vigore, la prima applicazione e le possibili implicazioni di questa legge sul territorio della Regio. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti del sistema Confartigianato Lombardia, con Confartigianato Varese, Como e Lecco e di Confartigianato Piemonte Orientale.
Tra i temi principali discussi all’ordine del giorno, tutti legati alla Legge Imprese Artigiane, le problematiche relative ai curricula formativi e la tassa di iscrizione all’Albo degli artigiani. I rappresentanti della Commissione, alla luce dell’esperienza di questi primi mesi, hanno chiarito uno degli aspetti fondamentali che riguarda l’esperienza lavorativa maturata in Italia e i titoli di studio, raccogliendo il favore dei presenti. In particolare, per quanto riguarda i requisiti professionali è stato precisato che l’ art. 4 – comma 3 e 4 e l’art. 13 della LIA devono essere letti nel contesto del diritto superiore e quindi nel rispetto di quanto sancito dagli art. 16 e 17 della Direttiva Europea 2005/36/EU. In virtù di ciò non è richiesta l’equipollenza dei titoli di studio e viene riconosciuta l’esperienza professionale maturata in Italia. Rispetto alla tassa d’iscrizione sono state rappresentate da parte italiana le preoccupazioni relative all’entità della stessa, soprattutto in rapporto alla limitata possibilità temporale di prestazioni (max 90 giorni/anno) da parte delle imprese. La questione è oggetto di confronto con il Consiglio di Stato del Canton Ticino per verificare quale criterio di riparametrazione adottare (permanenza per esercizio dell’attività, come proposto da Confartigianato, o dimensione aziendale). La questione dovrebbe essere affrontata entro gli inizi di giugno.
Ad oggi sono 913 le domande presentate on line da imprese italiane e svizzere e 117 quelle che sono già state esaminate. I rappresentanti del sistema Confartigianato hanno sottolineato quanto sia importante, però, vagliare la qualità e le professionalità delle aziende che si stanno affidando a loro per l’iscrizione all’Albo delle Imprese Artigiane. Quanto alla proroga del termine ultimo di entrata in vigore della legge, la richiesta è stata già trasmessa all’attenzione del Consiglio di Stato che dovrà decidere in merito.
Ancora due i passaggi cruciali di questo primo incontro: 1) in presenza di un riscontro negativo da parte della Commissione dell’Albo LIA a Bellinzona, l’impresa dopo un mese potrà ripresentare domanda di iscrizione prima di aderire ad un ricorso presso le sedi preposte, 2) sempre in caso di esito negativo della domanda, la Commissione dell’Albo LIA comunicherà l’entità delle spese amministrative per il trattamento della pratica da parte dell’Albo.
L’incontro, coordinato dal Delegato cantonale per i rapporti transfrontalieri, Francesco Quattrini ha avuto luogo alla presenza anche di esponenti del mondo economico ticinese e dei rappresentanti istituzionali delle Regioni Lombardia e Piemonte in un clima cordiale e collaborativo. Sono intervenuti in qualità di relatori il presidente della Commissione di vigilanza Renzo Ambrosetti e la direttrice dell’Albo degli artigiani, Cristina Bordoli Poggi.