Ieri il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte, del Ministro dell’economia e delle finanze Giovanni Tria e del Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, ha approvato, in seconda deliberazione, il decreto-legge Crescita che introduce misure urgenti per la crescita economica ed interventi in settori industriali in crisi.
Investimenti, incentivi, imprese, immobili. Per rilanciare l’economia in un contesto internazionale che si è andato progressivamente deteriorando, il governo punta su quattro direttrici d’azione: quattro ‘i’ che riassumono un insieme organico di misure volte a sostenere da subito il sistema produttivo e ad invertire il trend negativo degli investimenti. Con uno stanziamento complessivo di circa 1,9 miliardi di euro nel triennio 2019-2021, di cui un miliardo di euro nel solo 2019 e 450 milioni annui nel biennio 2020-2021.
INVESTIMENTI. Sul fronte degli investimenti, l’obiettivo è rilanciare la spesa delle Amministrazioni Pubbliche, da un decennio in progressiva riduzione, da circa il 3% a meno del 2% del Pil, con gli investimenti fissi lordi che nel 2018 fanno segnare un ulteriore calo rispetto al 2017, scendendo a poco più di 37 miliardi di euro. Si prevedono interventi sulle procedure di realizzazione delle opere, volti a utilizzare le risorse già destinate, e lo stanziamento a favore dei Comuni di 500 milioni per piccoli investimenti di rapida esecuzione, finalizzati alla messa in sicurezza delle infrastrutture e degli edifici e all’efficienza energetica. Dal lato degli investimenti privati, nel 2019 arrivano 150 milioni per il Fondo di garanzia per lo sviluppo della media impresa e viene rifinanziato con 100 milioni di euro il Fondo di garanzia per la prima casa.
Il decreto reintroduce inoltre il superammortamento al 130% sui beni strumentali nuovi, aumenta la deducibilità dell'Imu per gli immobili delle imprese e semplifica la mini-IRES introdotta con la legge di bilancio 2019, puntando ad una progressiva riduzione dell'aliquota sugli utili reinvestiti fino al 20,5%. Viene predisposta la tutela dei marchi storici italiani, con l’istituzione di un apposito registro mentre viene inasprita l’azione di contrasto all’Italian Sounding, vietando l’utilizzo del marchio ‘made in Italy’ al di fuori dei casi previsti.
INCENTIVI PER LA VALORIZZAZIONE EDILIZIA. Il provvedimento prevede l'applicazione dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 200 euro ciascuna per i trasferimenti di interi fabbricati a favore di imprese di costruzione o di ristrutturazione immobiliare che, entro i successivi dieci anni, provvedano alla demolizione e ricostruzione degli stessi, anche con variazione volumetrica rispetto al fabbricato preesistente, nonché all’alienazione degli stessi. La misura consente ai lavoratori dipendenti che beneficiano del regime forfetario di accantonare, individualmente e su base mensile, le imposte sul reddito da pagare, anziché su base annuale.
Vengono stanziati 30 milioni nel 2020, 40 milioni all'anno per 2021-2022.
SISMA BONUS. Per favorire gli interventi antisismici anche per gli immobili posseduti da soggetti che non hanno liquidità necessaria per anticipare tali spese, viene estesa alle zone 2 e 3 di rischio sismico il bonus oggi previsto solo per gli edifici in zona 1. Questo beneficio consiste nella detrazione fiscale del 75% in caso di miglioramento di una classe della classificazione energetica e dell’85% in caso di passaggio di due classi del prezzo di acquisto dell’unità immobiliare, calcolato su un ammontare massimo di spesa non superiore a 96.000 euro. In luogo della detrazione, i beneficiari possono optare per la cessione del credito alle imprese che hanno effettuato gli interventi ovvero ad altri soggetti privati esclusi gli istituti di credito e intermediari finanziari. La detrazione è ripartita in cinque quote annuali di pari importo. L’agevolazione viene concessa per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Ai fini della quantificazione, l’agevolazione interessa le spese sostenute per gli interventi dall’anno 2019 all’anno 2021. La legislazione vigente prevede per gli anni successivi al 2021 la detrazione al 36 per cento ripartita in dieci quote annuali di pari importo. A fronte di una stima che prevede una spesa per gli interventi in oggetto di 120 milioni di euro annui, sono previsti oneri per 23 milioni di euro nel 2020, 45 milioni nel 2021 e 62 nel 2022.
INCENTIVI EFFICIENZA ENERGETICA E RISCHIO SISMICO. Con l’obiettivo di incentivare la realizzazione di interventi di efficientamento energetico e di prevenzione del rischio sismico, superando alcune criticità operative riscontrate nel funzionamento dello strumento della detrazione fiscale, la norma introduce la possibilità per il soggetto che sostiene le spese per gli interventi in questione di ricevere un contributo, anticipato dal fornitore che ha effettuato l’intervento, sotto forma di sconto sul corrispettivo spettante. Tale contributo è poi recuperato come credito d'imposta da utilizzare in compensazione. Vengono stanziati 7 milioni nel 2020, 6 milioni nel 2021 e 3 milioni nel 2022.
MODIFICHE ALLA NUOVA SABATINI. Cambiano gli incentivi a favore degli investimenti delle Pmi in tecnologie digitale, con nuove risorse per le spese produttive e innovative. In particolare, l’erogazione del contributo avverrà in un’unica rata invece che in sei; il tetto massimo del finanziamento ammesso al contributo viene innalzato da 2 a 4 milioni, mentre una semplificazione procedurale prevede che le erogazioni dei contributi avvengano sulla base delle dichiarazioni rilasciate dalle imprese, con i controlli che da preventivi diventano successivi.
MAGGIORAZIONE AMMORTAMENTO. La misura consente alle piccole e medie imprese di ottenere un maxi sconto da investire in beni strumentali nuovi. Reintroduce, a partire dal 1° aprile fino alla consegna al 30 giugno 2020, il cd. super ammortamento, ovvero la maggiorazione al 130% dell’ammortamento degli investimenti in beni strumentali fino a 2,5 milioni di euro, ad eccezione delle autovetture, degli immobili, delle attrezzature di lunga durata e dei beni immateriali. Vengono stanziati 130 milioni nel 2020, 200 milioni nel 2021 e 147 milioni nel 2022.
TEMPI DI PAGAMENTO TRA LE IMPRESE PRIVATE. Per aumentare la trasparenza delle transazioni commerciali tra imprese private, secondo le Direttive previste dall’Unione Europea, viene introdotto l’obbligo di dichiarare i dati relativi ai tempi di pagamento dando evidenza di quelli eccedenti i termini massimi di legge. La norma è finalizzata a incidere sulla disciplina dei ritardi dei pagamenti, muovendo dal presupposto che la manifestazione all’esterno dei tempi medi di pagamento dell’impresa può costituire un parametro di riferimento utile per i creditori e i contraenti, attuali e potenziali, della società e, al tempo stesso, uno strumento per stimolare le società ad adempiere tempestivamente alle proprie obbligazioni e, quindi, la competitività tra le imprese.
FONDO GARANZIA PRIMA CASA. Per agevolare l’accesso al finanziamento per l’acquisto della prima abitazione, viene rifinanziato il Fondo di garanzia per la prima casa. Il Fondo concede garanzie nella misura massima del 50% della quota capitale di mutui ipotecari di importo non superiore a 250.000 euro. Oltre al rifinanziamento si interviene sugli accantonamenti a copertura del rischio che si riducono dal 10 all’8% dell’importo garantito, liberando così risorse. Vengono stanziati 100 milioni di euro nel 2019.
ULTERIORI MISURE PER LA CRESCITA. Il decreto contiene una serie di ulteriori misure volte a sostenere la crescita dell’economia. Vengono potenziate le assunzioni negli enti locali, al fine di favorire la ripresa degli investimenti compatibilmente con il rispetto dei conti pubblici, viene autorizzata la mobilità in deroga fino a fine 2019 per i lavoratori delle aree di crisi industriale complessa (di Porto Marghera e della Campania).
Arriva la proroga al 2020 del termine previsto per la trasformazione in Spa delle banche popolari, mentre vengono predisposte le norme per consentire l’eventuale ingresso del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel capitale sociale di Alitalia. Fra le diverse norme, novità anche per l’Ilva: viene eliminata l’esclusione dalla responsabilità penale per l’attuazione del piano ambientale e limitata solo alle condotte legate all’attuazione dell’autorizzazione integrata ambientale. Restano penalmente rilevanti le condotte in violazione della tutela dei lavoratori della sicurezza e di norme ambientali.
GLI INDENNIZZI AI RISPARMIATORI. Via libera alle norme che chiariscono la platea e le modalità di accesso per azionisti e obbligazionisti al Fondo di Indennizzo Risparmiatori, per il quale sono stati stanziati complessivamente 1,5 miliardi di euro nel triennio 2019-2021. Si apre così l’iter che porterà ai rimborsi per i risparmiatori coinvolti dai crac bancari: saranno automatici per il 90% circa della platea, ovvero chi ha un reddito imponibile inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro, soglia elevabile a 200.000 euro subordinatamente all’approvazione della Commissione Europea. Per il restante 10% viene predisposto un indennizzo semiautomatico, con la semplificazione dei processi di verifica da parte di una Commissione tecnica attraverso la tipizzazione in diverse categorie delle violazioni massive e dei criteri che portano all’erogazione diretta dell’indennizzo. Entro il limite massimo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore, gli azionisti avranno diritto ad un indennizzo pari al 30% del costo di acquisto mentre per gli obbligazionisti subordinati tale soglia sale al 95%.
In allegato il testo del decreto-legge Crescita aggiornato al 23 aprile 2019