Fisco

Consultazione Mit sul Codice dei contratti: il contributo della Rete Professioni Tecniche

Chieste modifiche riguardanti il settore dei Servizi di Architettura e Ingegneria per assicurare la semplificazione, la qualità delle prestazioni professionali, la trasparenza negli affidamenti e l'apertura del mercato agli studi professionali medio-piccoli

martedì 23 ottobre 2018 - Redazione Build News

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Il 9 settembre 2018 la Rete delle Professioni Tecniche (RPT) ha inviato, attraverso il portale web del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti , un contributo in merito alla consultazione pubblica indetta sul Codice dei Contratti Pubblici con scadenza 10 settembre.

Nella circolare n.298 del 19 ottobre 2018, il Consiglio nazionale degli ingegneri spiega che “il documento della Rete Professioni Tecniche, già inviato in una sua prima formulazione ai membri del governo, è stato aggiornato grazie all'impegno costante del Gruppo di Lavoro "Lavori Pubblici" di cui fanno parte l'ing. La Penna e l'ing. Perrini. Questo prevede modifiche riguardanti, in particolare, il settore dei Servizi di Architettura e Ingegneria e sono finalizzate ad assicurare la semplificazione, la qualità delle prestazioni professionali, la trasparenza negli affidamenti e l'apertura del mercato agli studi professionali medio-piccoli, che costituiscono più del 90% degli Operatori Economici in esercizio sul territorio nazionale. Tra gli obiettivi primari del documento, la necessità di rilanciare la centralità del progetto nel processo di esecuzione delle opere pubbliche, abbandonando contestualmente procedure come l'appalto integrato, che consentono l'affidamento dei lavori prima ancora della redazione del progetto esecutivo. Ciò nella consapevolezza che, se vogliamo davvero scongiurare il rischio di continuare a registrare varianti in corso d'opera, contenziosi ed opere pubbliche incompiute, i lavori devono essere affidati solo sulla base di un progetto esecutivo di qualità”.

Inoltre, “nelle prossime riunioni, il GdL lavori pubblici continuerà ad approfondire il lavoro già iniziato in materia di introduzione di norme specifiche per le stazioni appaltanti di piccole e medie dimensioni, di semplificazione delle procedure nel caso di opere di manutenzione sia ordinaria che straordinaria, di accorpamento dei livelli di progettazione, di innalzamento delle soglie per l'affidamento con il criterio del prezzo più basso con esclusione automatica delle offerte anomale sia per i lavori che per i SIA (da 40 a 100.000 euro) e di qualificazione degli operatori nel caso dei SIA”.

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