Non sempre la semplificazione paga. La procedure di pagamento automatico, che consentono di delegare alcuni versamenti alla banca, hanno l'indubbio vantaggio di farci risparmiare tempo. Ma, in alcuni casi, a discapito del portafogli. E dell'impatto ambientale. Ci riferiamo, infatti, alle bollette elettriche che, secondo uno studio intitolato
"Automatic bill payment and salience effects: evidence from electricity consumption" condotto dalla Duke University's Sanford School of Public Policy e pubblicato sull'ultimo numero della rivista Review of Economics and Statistics, sono lievitate in modo considerevole per tutti coloro che hanno optato per il pagamento automatico.
Con il pagamento automatico le famiglie hanno speso il 4-6% in più, le imprese l'8%
L'indagine è durata 16 anni ed è stata realizzata grazie all'analisi dei conti di una società
che fornisce elettricità in South Carolina (la Santee Cooper). I ricercatori hanno avuto accesso a 14,4 milioni di bollette mensili per 684.000 conti individuali e un gran numero di fatture di imprese. Circa il 13% delle bollette erano gestite, appunto, con pagamento automatico. I risultati dello studio sono impietosi: si parla di un aumento medio annuo del consumo di elettricità dovuto all'automazione, nell'arco temporale preso in considerazione, pari al 4-6%. Per le famiglie. Se si considerano imprese ed esercizi commerciali, la percentuale raddoppia, arrivando a quota +8%.
8,6 milioni di tonnellate di CO2
Percentuali che, tradotte in consumi energetici, significano 15,8 mld di chilowattora in più, pari al consumo annuo di energia elettrica di 1,5 milioni di case tipiche americane. E in emissioni nocive 8,6 milioni di tonnellate di CO2, solo nel 2010.
Il meccanismo, pensato per garantire la puntualità dei pagamenti e per facilitare la contabilizzazione, permettendo alle famiglie di spalmare la spesa per l'energia durante tutto l'arco dell'anno, sta di fatto compromettendo i risultati del Programma statunitense per la riduzione dei consumi energetici.
Non vedere le bollette spinge a spendere di più
Il motivo di questo 'fallimento' è più semplice di quanto possiamo immaginare. E ha a che vedere con quella che potremmo definire la 'psicologia dell'utente'. Ovvero, il fatto di non visionare le bollette mensili e quindi di non verificare direttamente gli esborsi periodicamente, porta il consumatore a non avere un controllo dei propri consumi. Non occuparsi direttamente dei pagamenti- conclude lo studio- spinge a trascurarne l'entità. E' per questo che con l'automatizzazione si tende a consumare di più.
La soluzione? Steven Sexton, autore dello studio, ribadisce che sarebbe controproducente in termini di progresso tornare ai metodi classici di pagamento, ma sarebbe necessario, a suo avviso, trovare delle semplici soluzioni per rendere il consumatore maggiormente consapevole dei propri consumi. Come ad esempio attivare dei sistemi di messaggistica o di alert via mail con un resoconto dei consumi e della spesa sostenuta ogni mese.