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Consumo di suolo, approvato il nuovo testo base. Priorità del riuso

Riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo sono principi fondamentali del governo del territorio

mercoledì 21 gennaio 2015 - Redazione Build News

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Le commissioni riunite Agricoltura e Ambiente della Camera hanno dato il via libera a larga maggioranza al nuovo testo base sul disegno di legge per il contenimento del consumo di suolo.

Entro il 10 febbraio saranno presentati gli emendamenti per il miglioramento del testo.  

RIUSO, RIGENERAZIONE URBANA E LIMITAZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO SONO PRINCIPI FONDAMENTALI DEL GOVERNO DEL TERRITORIO. Il nuovo testo base – vedi in allegato - introduce, all'articolo 1 comma 2, il seguente principio: “Il riuso e la rigenerazione urbana, oltre alla limitazione del consumo di suolo, costituiscono princìpi fondamentali della materia del governo del territorio nonché norme fondamentali di riforma economico-sociale della Repubblica nei confronti delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano”.

Fatte salve le previsioni di maggiore tutela delle aree inedificate introdotte dalla legislazione regionale, il consumo di suolo “è consentito esclusivamente nei casi in cui non esistono alternative consistenti nel riuso delle aree già urbanizzate e nella rigenerazione delle stesse. Nell'ambito delle procedure di valutazione d'impatto ambientale, di valutazione ambientale strategica e di verifica di assoggettabilità delle opere pubbliche diverse dalle infrastrutture e dagli insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale, ai sensi della normativa vigente, l'obbligo della priorità del riuso comporta la necessità di una valutazione delle alternative di localizzazione che non determinino consumo di suolo inedificato. Per le opere pubbliche non soggette alle procedure di valutazione d'impatto ambientale, alla valutazione ambientale strategica e alla verifica di assoggettabilità, la medesima valutazione deve risultare dall'atto di approvazione della progettazione definitiva degli interventi”.

PRIORITÀ DEL RIUSO. Il nuovo testo stabilisce che “Al fine di attuare il principio di cui all'articolo 1, comma 2, le regioni, nell'ambito delle proprie competenze in materia di governo del territorio e nel termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dettano disposizioni per orientare l'iniziativa dei comuni a strategie di rigenerazione urbana anche mediante l'individuazione negli strumenti di pianificazione degli ambiti urbanistici da sottoporre prioritariamente a interventi di ristrutturazione urbanistica e di rinnovo edilizio, prevedendo l'incremento e il miglioramento della dotazione dei servizi, l'innalzamento del potenziale ecologico e ambientale, la realizzazione di residenza sociale. A tal fine è promossa l'applicazione di strumenti di perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica purché non determinino consumo di suolo agricolo e siano attuati esclusivamente in ambiti definiti e pianificati di territorio urbanizzato”.

“La nuova formulazione del testo base – spiegano i relatori Chiara Braga, responsabile Ambiente del Partito Democratico e Massimo Fiorio, componente Pd in Commissione Agricoltura - raccoglie molti aspetti migliorativi emersi dalla discussione svolta in questi mesi, sia da parte dei gruppi di maggioranza che di opposizione, e riparte dalla condivisione delle finalità e dei contenuti della proposta di legge da parte dell'attuale Governo, ben espressa nell'audizione dei Ministri Galletti e Martina”.

“Con questo testo di legge – continuano i due relatori - si introducono nella normativa vigente i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, attraverso la tutela e la valorizzazione dell'attività agricola. Il meccanismo ereditato dalla proposta già condivisa con le Regioni permette di definire una riduzione progressiva del consumo di suolo coerente con l'obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050. Il nostro obiettivo non è avere una legge di bandiera e nemmeno una norma punitiva nei confronti dell'attività edilizia. Quello che vogliamo garantire è un'effettiva salvaguardia del suolo dai rischi di un'edificazione sconsiderata, come purtroppo è avvenuto in passato, e nello stesso tempo sostenere con misure positive le azioni di riuso e rigenerazione urbana che devono rappresentare il futuro dell'edilizia”.

“Ora - concludono Braga e Fiorio - siamo pronti a lavorare sugli emendamenti che verranno presentati dai gruppi, per verificare fino in fondo la possibilità di ulteriori modifiche migliorative. Sarebbe certamente motivo di soddisfazione per il Parlamento riuscire a dare al nostro Paese una legge a tutela di un bene primario come il suolo proprio nell'anno di Expo”.

CNAPPC: “EPOCALE CAMBIO DI PARADIGMA”. Il Consiglio nazionale degli architetti plaude al nuovo approccio al governo del territorio che lega la progressiva riduzione dell'utilizzo del suolo non edificato e il riuso delle città: “Finalmente un epocale cambio di paradigma ed un nuovo approccio al governo del territorio che lega in modo logico e indissolubile la progressiva riduzione dell'utilizzo del suolo non edificato e la rigenerazione e il riuso delle città, e che è in linea con quanto auspicano da tempo gli architetti italiani. Tutto ciò non rappresenta solo una sana politica ambientale, ma anche l'unica possibilità, per Regioni e Comuni, di continuare a sostenere i costi dei servizi infrastrutturali, senza aumentare ulteriormente le tasse ai cittadini”.

Il Cnappc apprezza inoltre che “il testo, come auspicato, preveda non solo un sistema di incentivi, ma anche l'abrogazione dello scandaloso comma 8 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, che destinava i proventi dei titoli abilitativi edilizi alla spesa corrente delle Amministrazioni locali, con i risultati di degenerazione delle aree urbane che sono noti a tutti”.

“E’ fondamentale per rigenerare l'Italia aver riportato gli oneri alla realizzazione delle opere di urbanizzazione al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici, a interventi di qualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della messa in sicurezza delle aree esposte a rischio idrogeologico e sismico”.

“La proposta Braga-Fiorio, alla quale proporremo ulteriori miglioramenti - sottolinea Leopoldo Freyrie, presidente degli architetti italiani - pone le premesse di una prossima Legge di Governo del Territorio innovativa che ci auguriamo sappia liberare le energie latenti nella rigenerazione urbana, salvaguardando i paesaggi italiani: sarebbe finalmente il superamento dell'urbanistica "di parte", per rispondere non ideologicamente ai temi della tutela ambientale, investendo nel rinnovo urbano e delle periferie”.

“Ora - conclude - ci aspettiamo un iter di approvazione rapido, indipendente dalle litigiosità della politica nazionale, cosicché la legge giunga in porto prima dell'approvazione di quella sul Governo del Territorio, di cui è la premessa logica. L’auspicio è che le Regioni evitino una sterile competizione con lo Stato e che, invece, contribuiscano a migliorare il testo, emanando solo in seguito i provvedimenti di loro competenza: solo uscendo dalla logica della concorrenza per passare, invece, a quella della cooperazione possiamo avere gli strumenti per ridisegnare le città italiane e mettere in sicurezza uno dei territori più preziosi e belli del mondo”.

LEGAMBIENTE: “UNA BUONA NOTIZIA”. “La presentazione nelle Commissioni ambiente e agricoltura della Camera di un testo base di Ddl in materia di consumo di suolo è una buona notizia, perché permette di accelerare finalmente l'iter che dovrà portare all'approvazione di una legge ad hoc”, ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente. “Chiederemo al Governo e ai gruppi parlamentari di impegnarsi per arrivare in questa legislatura all’approvazione finale del testo. Dallo stop al consumo di suolo legato a una seria politica di rigenerazione urbana può arrivare l'unica risposta oggi possibile per superare la crisi del settore edilizio, ma anche a una domanda di qualità e sicurezza nelle nostre città”.

Legambiente ha annunciato che “porterà il proprio contributo di proposte e emendamenti, come fatto in questi mesi, nella direzione di rendere più chiari e efficaci sia i meccanismi per fermare e controllare il consumo di suolo, sia per dare priorità al riuso attraverso procedure e premialità che devono aprire la strada a diffusi e incisivi interventi di rigenerazione delle città italiane. Interventi che permettano di portare innovazione e bellezza oltre che rispondere alla domanda di accesso alla casa”.

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